Cominciai a capire che la mia vita non era come le alte già all'inizio di tutto.
Da bambina non capivo il motivo, ma sentivo che le persone non mi consideravano come tutti gli altri.
Non necessariamente per motivi negativi. Semplicemente non mi consideravano al livello delle persone che mi circondavano.
E la scusa era sempre la stessa.
Insensatamente impossibile.
Parole messe a caso in modo da sembrare una frase con dietro diverse ore di ragionamento e teoria.
Una frase che all'inizio non capivo.
Ma che cominciai a capire più avanti.
No.
Il fatto non era che non ero 'Normale'.
Non avevo nessun tipo di problema.
Non soffrivo di nessun tipo di malattia .
Ma loro mi consideravano comunque differente.
E io non capivo.
E chiedevo a mia mamma perché...
Lei mi diceva che le persone sono stupide, che non capiscono quello che hai dentro. Che non sanno vedere oltre un involucro che ormai siamo abituati a chiamare corpo
E io ancora non capivo.
Perché io mi guardavo allo specchio e vedevo quello che vedevo in tutte le altre bambine della mia scuola.
Sì, perché per chi se lo stesse chiedendo sono una femmina.
Una ragazza per l'esattezza.
Una ragazza che dall'età di 11 anni cominciò a capire il motivo di queste continue diversità
Cominciò a capire il significato di quelle frasi apparentemente insensate, e il perché venivano rivolte in continuazione verso di lei.
Conobbe anche un nuovo modo di chiamarle. Un nuovo nome da attribuire a quelle brutte parole che continuava a sentire.
Si chiamavano "insulti"
Poi il nome dovenne più complesso, e le parole divennero 2: "insulti pesanti"
E a quella bambina faceva ridere chiamarli così perché non riusciva ad elaborare cosa ci fosse di "pesante" in una parola.
Non capiva come potesse una frase avere un "peso".
Insomma...non capiva come si misurava il peso delle lettere...pensava solo che una frase pesante fosse più lunga di un'altra, definita così, leggera.
Eppure i cosiddetti "insulti pesanti" erano formati da poche parole.
Da meno parole degli altri.
Poi quella bambina capì tutto.
Ma lo capì troppo tardi per potersi difendere.
Pianse per giorni interi quella povera bambina, che non riusciva a capire perché delle cose così brutte dovevano dirle proprio a lei.
La mamma glielo aveva spiegato più volte, ma lei non accettava il fatto di essere giudicata per motivi così stupidi.
E invece quegli stupidi motivi gli rovinarono l'infanzia.
Mi dispiace dover affermare che quella bambina ero IO.
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Hi Steve
Teen FictionNon si è mai troppo grandi per rimanere soli. E questo l'ho riscoperto grazie a lui. Steve. Il mio diario che da bambina mi aiutava ad essere apprezzata ora mi sta aiutando a farmi pesare meno l'esistenza. Perché quando hai 15 anni e una vita non tr...