Una cosa a tre

1.

Greta uscì di casa, le mani in tasca e il viso nascosto dal collo della felpa.
Non aveva idea di dove si stesse dirigendo. Non sapeva mai cosa avrebbe fatto o dove sarebbe andata. Sapeva solamente che avrebbe incontrato Jo. Dopo aver girato per la città per almeno mezz'ora decise di chiamarla.
Al decimo squillo partì la segreteria. Greta chiuse la chiamata e imprecò. Decise poi che avrebbe chiamato Bea, in fondo erano amiche, anche se avevano due passati diversi.
Anche con lei partì la segreteria. Si ricordò delle parole che diceva Jo ogni volta che le chiamava e loro non rispondevano: "inizio a pensare che io esca con la vostra segreteria telefonica, non con voi".
Sul viso nascosto si accese un sorriso, ma si spense al pensiero che non era con lei.  
"Dove sarà finita?" pensò "E se le fosse successo qualcosa?"
Scacciò subito quei pensieri. Chiunque avrebbe fatto del male a Jo o a Bea se la sarebbe vista con lei e questo lo sapevano bene tutti. Ma quello che non sapeva lei era che fine avessero fatto le due ragazze con cui usciva.

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Erano le 5:30 e il vento freddo penetrava facilmente i jeans di Jo, stava camminando sola  per le strade di Trieste. Era già buio e lei era in ritardo, si era data appuntamento con Beatrice in piazza ma come suo solito si era addormenta, aveva iniziato a piovere e lei sprovvista di ombrello si mise a correre impacciatamente sotto i balconi per non bagnarsi eccessivamente. Arrivò circa alle 6 e non vide Bea. L'aspettò per altri 10 minuti ma niente, decise in fine di chiamarla. Squillò ripetutamente ma non rispose.
Beatrice era assorta tra i suoi pensieri e
si era completamente scordata del suo appuntamento con Jo, era  seduta per terra a leggere e guardare la pioggia cadere leggera sui tetti, amava quel sottile e fragile rumore. Improvvisamente si ricordò del suo appuntamento e si accorse che era in ritardo, prese la borsa, si vestì e uscì di casa frettolosamente; trovò Jo sulle scale del suo piano che l'aspettava completamente bagnata.