"È difficile dimenticare un dolore,
Ma è ancora più difficile ricordare
La felicità"
(Chuck Palaniuk)Kirsten's POV
"Alexander! Torna subito qui!" Mio Dio! E' insopportabile certe volte. Lo rincorro nel parco, cercando di stargli dietro. Caspita, è davvero veloce. Passa in mezzo alle altalene e poi sale sullo scivolo, facendomi la linguaccia. "Scendi. Ti fai male!" Lo vedo scivolare giù, ed io sono lì ad aspettarlo, con le braccia aperte e un sorriso ad accompagnare il suo urletto di sorpresa. "Eccolo qua!" sorrido e lo alzo in aria, vedendolo muovere le gambette coperte dai jeans minuscoli. Lo avvicino al mio viso e gli lascio un bacio sulla guancia paffuta, stringendolo forte.
"Mamma! Giochi!" Si lamenta lui, scalciando e allontanandosi dal mio petto con le braccia. Alzo gli occhi al cielo di fronte a tanta insistenza, e lo lascio nella cassetta della sabbia.
"Mamma ti guarda da lì in fondo." Dico, indicando una panchina già occupata. "Fai il bravo." Lui annuisce, sorridendomi, e inizia a spostare la sabbia verso i suoi piedi. Sbuffo e mi passo una mano sulla fronte, andandomi a sedere accanto a Michelle, una mia compagna di corso universitario. "Santo cielo, che fatica." Sbuffo, lasciandomi andare sul legno dipinto di verde. Michelle ridacchia, nascondendosi dietro la chioma bionda.
"Così la prossima volta ci penserai due volte prima di aprire le gambe al primo che passa." Le tiro un colpetto sul braccio, fintamente indignata.
"Michelle Elizabeth Turner, non credo di essere la prima ad ubriacarsi in vacanza."
"No, ma sei la prima a rimanere incinta senza neanche conoscere il padre!" mi rimbecca, ed io avvampo leggermente, incrociando le braccia al petto. "E credo che tu sia anche la prima a chiamare tuo figlio con un nome tanto assurdo. Alexander. Come ti è venuto in mente?" Mi chiede, ma almeno questa è una delle domande a cui so rispondere.
"Mi piaceva, e poi..." dico, guardando la chioma quasi nera di mio figlio che si muove accanto a quella di un altro bambino. "...è un nome che mi è sempre suonato familiare." Non saprei come spiegarlo. Quando ho scoperto di essere incinta sono rimasta sconvolta, anche perché non ricordavo di aver fatto sesso a Canton. In un primo momento ho provato anche ad abortire, ma il feto è sopravvissuto all'operazione. Dicono che c'è lo 0,00001% di probabilità che questo accada, ed eccomi qui. Quel piccolo, misero e sfigato uno. Non fraintendete. Adoro mio figlio, ma l'idea di non sapere chi è stato quell'incosciente che non ha usato il preservativo mi sconvolge. Non posso neanche strappargli le palle! Alex assomiglia al padre, chiunque esso sia. L'unica cosa che ha preso da me è il taglio degli occhi e il naso all'insù. Il colore dei capelli, degli occhi, devono essere di quello stronzo. Volevo tornare a Canton e chiedere se ci fosse uno con queste caratteristiche, ma non l'ho mai fatto. Come se ci fosse qualcosa che mi impedisse di oltrepassare quello stupido cartello di benvenuto.
"Kirsty?"
"Eh?"
"C'è qualcuno vicino ad Alex." Sbarro gli occhi e mi alzo, guardando oltre le altalene in movimento. È vero. C'è un ragazzo che mi da le spalle, e sta parlando con mio figlio. Oh mio Dio, un maniaco! Cammino verso di lui con passo spedito, arrivando a portata d'orecchio di mio figlio.
"Alex. È ora di andare." Grido, e lui si volta, facendo il broncio.
"Voglio giocare!" Anche il ragazzo si volta verso di me, e mi sorprende vedere come sia pallido. Lui sbarra gli occhi per un attimo.
"Come lo hai chiamato?" chiede, indicando mio figlio. Alzo un sopracciglio e prendo la manina di Alexander, che stringe il mio dito e mi affianca.
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White like snow - Il mezzosangue
Vampire#2 LIBRO DELLA TRILOGIA REVENGE Copertina: Estella27 Non plagiare. Sono passati due anni dal compleanno di Kirsten ed Alexander. Due anni nei quali la Cacciatrice ha vissuto una vita normale, lontana dal mondo sovrannaturale di cui non ricorda neanc...