Nico Di Angelo stava facendo la sua passeggiata per i confini del campo.
Aveva, nel fodero appeso alla cintura, la sua spada di ferro dello Stige. I suoi capelli neri, sempre più lunghi del previsto, cercavano di nascondere le occhiaie che il piccolo Di Angelo aveva sotto gli occhi.Indossava una maglietta con su scritto Campo Mezzosangue nera (fatta appositamente per lui), seminascosta dalla sua giacca da aviatore, un paio di pantaloni neri e attillati e il suo fidato anello con il teschio regalatogli dalla sorella.
Dopo la guerra contro Gea il figlio di Ade si era stabilito definitivamente nella cabina 13 del Campo Mezzosangue, aiutando Chirone e i nuovi arrivati come poteva, anche se molti facevano ancora fatica a stargli intorno.
Tutti tranne Will Solace.
Il figlio di Apollo, fin da subito, lo aveva preso in simpatia.
Aveva avuto anche la faccia tosta di fargli passare tre giorni in infermeria per degli stupidi controlli.
Ogni cinque minuti il figlio di Apollo gli chiedeva come stesse, preoccupandosi più del necessario.
E, ogni cinque minuti, Nico lo mandava al Tartaro intimandogli di andare a lavorare.Anche quando Nico era stato dimesso, finalmente, dall'infermeria, Will continuava a stargli vicino.
Con il passare del tempo, Nico aveva iniziato a trovare piacevoli quei piccoli momenti in cui Will lo andava a trovare nella cabina 13, oppure quando, durante le sue pause dal lavoro in infermeria, passavano del tempo insieme.E oggi, il 14 Febbraio, Nico vagava per il campo cercando di ignorare tutti quei sorrisi e baci che si scambiavano le coppie di semidei.
Per l'appunto, il piccolo Di Angelo odiava il 14 Febbraio.
Prima di tutto era il giorno in cui veniva celebrato quell'insensibile di Cupido, il quale gli aveva fatto passare una delle esperienze più brutte della sua vita.
Come seconda cosa, era il momento dell'anno, statisticamente parlando, in cui le coppie si formavano.Ora, Nico era intenzionato a trovare il figlio di Apollo per augurargli buon S. Valentino, e per passarlo insieme come avevano concordato giorni prima, visto che erano entrambi single.
Ma adesso che lo cercava non riusciva a trovarlo da nessuna parte.Il figlio di Ade lo aveva cercato nella cabina di Apollo, in infermeria e al campo di tiro con l'arco, aveva chiesto ai suoi fratelli, ma niente.
Di Will Solace non c'era traccia.
Così, Nico aveva provato a cercare in spiaggia, sorprendendo Annabeth e Percy a sbaciucchiarsi sulla sabbia, ma era corso via prima di chiedere agli amici se avessero visto Will.Aveva provato al campo di fragole, trovando Grover e Juniper a chiacchierare allegramente. Ma anche loro non avevano idea di dove fosse Will.
Aveva chiamato Reyna, che era al campo Mezzosangue insieme metà del campo Giove.
Me neppure lei lo aveva visto.
"Se lo trovo te lo mando."Nico allora era corso a bussare alla cabina 1, ma quando Jason gli aveva aperto senza maglietta e con gli occhiali al rovescio, si era scusato ed era scappato verso il campo da basket.
Aveva perfino chiesto a Leo, il quale era tornato pochi giorni prima con Festus e Calipso, ma neppure lui aveva visto Will.
Sembrava che quel giorno il figlio di Apollo si fosse volatilizzato.Nico passò tutto il giorno a cercarlo, senza successo.
La sera si ritrovò stanco morto e con una voglia enorme di stritolare Will appena si fosse fatto rivedere per fargliela pagare.Sulla strada verso le capanne, sentì una voce femminile che lo chiamava.
"Nico!"
Il ragazzo, giratosi, vide la sua matrigna, Persefone, fargli cenno di avvicinarsi.
"Persefone, che cosa ci fai qui?" Le chiese.
La dea sorrise "Volevo darti il regalo, mio e di Ade, di S.Valentino."
"Io odio S.Valentino." Disse Nico.
"Oh, sono sicura che dopo aver visto il nostro regalo ti piacerà." Disse Persefone facendogli l'occhiolino. "È nella tua capanna."
"Grazie..." Nico non riuscì a finire la frase che Persefone era già sparita.Arrivato davanti alla porta della sua capanna, Nico notò che la luce era accesa.
Strano pensò Hazel dovrebbe essere a cena con Frank.
Quando aprì la porta, per poco non diventò rosso dalla vergogna.
Will Solace, i ragazzo che Nico aveva cercato tutto il giorno, era stato impacchettato alla bene meglio con dei fiori.
Il figlio di Ade strinse i pugni "Persefone!" Urlò prima di correre a liberare Will.
"Will! Mi dispiace!"
"Ho conosciuto Persefone, è una donna simpatica se non fosse che mi ha legato e lasciato qui dentro tutto il giorno." Disse Will, sorridendo felice.
"Vuoi dire che sei stato qui dentro tutto il..."
Una voce li interruppe "Caro Nico, è stata un'idea di tuo padre!"
"Non è vero!"
Will gelò sul posto.
Nico si voltò rosso per la rabbia.
Davanti a lui c'erano i signori dell'Oltretomba.
Ade gli sorrideva, certo di aver fatto un piacere a suo figlio "Allora figliolo, ti è piaciuta la sorpresa?"
"Certo che gli è piaciuta caro, non vedi com'è felice?"
"Andate via!" Urlò Nico verso i genitori.
I due, sorpresi dal tono del ragazzo, sparirono.
Prima di sparire, Persefone si rivolse al marito "Te l'avevo detto che era meglio regalargli uno scudo nuovo!"Passarono dei minuti di silenzio, in cui Nico avrebbe voluto sotterrarsi come gli struzzi per la figura appena fatta.
Dopo dieci minuti Will decise di interrompere il silenzio "Ehm... Ti andrebbe di uscire, qualche volta?"
Da quel giorno S.Valentino diventò la festa preferita di Nico.
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Parents
FanfictionGli dei, oltre ad essere divinità, sono anche genitori. E, come tutti i genitori, si preoccupano per i loro figli, anche se a modo loro. Ecco alcuni momenti cruciali in cui gli dei hanno voluto intromettersi nella vita privata dei loro figli. Per...