Capitolo 1

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Con il cuore che battè all'impazzata, Allison prese coraggio e parlò per prima. 

"Cosa vuoi, Travis?" sputò, lanciandogli uno sguardo truce.

"Solo sapere come stai" ammise lui, in tono lieve.

"Sto benissimo. Dopo quattro anni me lo chiedi?" rise amaramente.

"Senti Allison, mi dispiace. Possiamo dimenticare tutto e tornare a parlare normalmente? Visto che da oggi in poi ci vedremo tutti i giorni." le confessò, abbassando gli occhi al suolo.

"Che intendi dire?" sbraitò, gesticolando con le mani.

"Mi sono iscritto all'università. Oltre al lavoro voglio anche laurearmi. So che sono fuori corso ma posso farcela" disse, convinto di sè.

"Bene, ti auguro una buona permanenza, ma non chiedermi di dimenticare. Possiamo anche non salutarci, ed è proprio quello che faremo" gli ordinò, liberandosi dalla presa e correndo verso l'edificio.

Forse doveva rassegnarsi all'idea di poter andare avanti. L'avrebbe visto tutti i giorni d'ora in poi, e di certo questo non l'avrebbe agevolata, proprio per niente. Si chiese se qualcuno le avesse mandato il malocchio, dato la sfiga continua che la perseguitava.

Prima la malattia di sua sorella, adesso lui. Quando poteva avere un po di pace?

Ormai era mezzogiorno inoltrato, cosi decise di recarsi in mensa, anche se non aveva fame. Aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno e si era messa d'accordo con la sua migliore amica all'incirca due orette prima.

Aprì la porta della mensa e buttò un'occhiata generale, cercando di tavolo in tavolo il viso della sua amica, finchè la notò.

Avanzò di qualche passo e si sedette accanto a lei.

"Come mai non hai preso il vassoio?" le domandò l'amica, stranita. Di solito Allison mangiava sempre, non rinunciava mai ad una dose di calorie.

"Non ho fame" sbuffò lei, mentre appoggiava i gomiti sul tavolo per poi prendersi il viso tra le mani.

"Qualcosa non va?" suonava come una domanda, ma era più un'affermazione. Samantha conosceva benissimo Allison, e capì subito che qualcosa non andava.

"Ho incontrato Travis fuori in giardino." disse a bassa voce, per non dare nell'occhio.

"COSA?Quel bastardo è qui?" strillò Samantha, incredula.

Non sopportava affatto quel ragazzo. Sapeva il dolore che aveva causato alla sua cara amica perchè le era stata sempre accanto. Non si era scordata le notti in ospedale a pregare che l'amica si riprendesse dopo l'ennesimo attacco di panico, non si era dimenticata il giorno in cui Allison si presentò a casa sua in lacrime, con il viso e il corpo pieni di lividi causati dalle botte del padre.

"Si, si è iscritto all'università." confessò Allison.

"Io lo prendo a calci in culo. Che ti ha detto?" chiese curiosa l'altra.

"Se possiamo dimenticare tutto e parlare normalmente. Ti rendi conto di cosa mi ha chiesto?" sbottò, ancora incredula a quelle parole.

"Ha proprio una faccia tosta quel tipo, ora ci parlo io" si alzò Samantha ma Allison la bloccò.

"No, per favore. Non voglio riaprire quel capitolo. Ora vado a casa e mi raccomando non dire niente." la raccomandò, per poi alzarsi e andare via di li. Non avrebbe resistito un minuto di più sapendo di poterlo incontrare da qualsiasi parte.

Prese l'autobus e in quindici minuti fù già a casa.

Stranamente si sentì stanca e decise di fare un riposino, cosi da non poter pensare a niente.

Peccato che, fu proprio quel sonno a farle rivivere tutto ciò che aveva condiviso con lui, ricordandole di avere il cuore spaccato in mille pezzi. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2016 ⏰

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