Capitolo 5

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POV Harry.

Le lezioni sono finalmente finite ed è giunta l'ora di tornare a casa. Stasera ho un piano da svolgere; Devo dimostrare che Louis Tomlinson è gay.

Devo provargli che se io voglio che lui ammetta una cosa la deve ammettere. Io sono Harry Styles e ho il potere su tutto.

*Qualche ora dopo*

Esco dal mio appartamento e vado a bussare alla porta accanto, ovvero a quella di Tomlinson.

Che ci fai tu qui? 》 Mi chiede confuso sulla soglia della porta.

Non rispondo e attacco le mie labbra sulle sue. Inizialmente ne rimane scioccato, ma dopo realizza e ricambia. Chiedo l'accesso alla sua bocca e non fatico a riceverlo. Ha un buon sapore; un mischio tra birra e sigaretta. Le sue labbra sono qualcosa di unico, sono sottili e ruvide. Infila le mani tra i miei capelli, mentre io poso le mani sul suo culo. Ad entrambi esce un gemito di piacere, che mi fa realizzare quello che stavo facendo. Stavo baciando un ragazzo.

Mi stacco in fretta dal bacio e me ne torno al mio appartamento.

Doveva essere un semplice bacio e non una limonata completa. Devo ammettere che è stato molto meglio di quanto credessi. E poi, non ho mai lasciato che qualcuno mi toccasse i capelli, ma non ho esitato quando ha messo la mano fra di essi.

Che mi sta succedendo? Sono Gay? Mi piace Louis? Ci sono domande a cui spero di poter ricevere presto una risposta.

POV Louis.

Dopo il bacio, il vicino, è corso via. Mi sto sentendo in colpa anche se non dovrei farlo, in fondo, è stato lui a bussare alla mia porta e poi baciarmi. Ma non capisco una cosa: Perché l'ha fatto? Credevo fosse etero.

*Sabato sera, ore 23.27 P.M.*

E' da un ora che sono a questa festa. Liam se n'è andato da qualche parte con Sophia e la sua amica, lasciando me, da solo tra delle gatte morte che mi si strusciano intorno.

Sarebbe stato meglio se fossi andato nel locale gay. A pensarci meglio, non è tardi, ci posso andare anche ora.

Mi avvio verso l'uscita, ma sento una mano tirarmi fuori dal locale e sbattermi contro il muro. Guardo meglio e noto che è il vicino di casa.

Cos'hai provato? 》mi chiede minaccioso.
Cosa? 》 Domando confuso.
Nel bacio. Cos'hai provato. 》stavo per affogare con la mia stessa saliva.
Nulla. 》mento.
Louis, ammettilo, so che sei gay.
Come fai a sapere il mio nome? 》chiedo.
Lo so e basta. Non cambiare argomento.
Si ok, sono gay, problemi? 》lo sento ridacchiare.
E' inutile che ridi, so benissimo che il bacio di ieri sera non ti è stato indifferente. 》 continuo.
Tu staresti dicendo che sono gay pure io? Ahahaha no.
Non trovo cosa ci sia da ridere. E poi, potresti non essere gay, ma bisex. 》lo informo.
Nahh 》ride.

Sinceramente? Mi sembra un deficente. Ride ad ogni cosa che gli venga detta, ma dopo il bacio di ieri sera, ho iniziato a vederlo con occhi diversi. Non credo d'essermi innamorato,cioè, non ne sono il tipo, ma questo ragazzo non mi è indifferente.

Una cosa che mi infastidisce è che lui di me sa tante cose, forse troppe, mentre io, di lui, non se so niente, nemmeno il suo nome.

Facciamo un patto. 》lo sento dire. Lo guardo come per dire 'ti ascolto'.
Tu mi fai provare cosa si prova ad andare a letto con un uomo e io non diro niente a nessuno della tua sessualità. Non pensare male, lo faccio solo per schiarirmi le idee sul mio orientamento sessuale. 》continua lui, facendomi rimanere scioccato.

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