PROLOGO

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È una freddissima mattina d'inverno e la neve cade ininterrottamente dal cielo da ore ormai.

Non ho mai avuto così tanto freddo in vita mia, o almeno credo, perché non ho ricordi al di fuori di quello che ho fatto ieri.

Ora mi spiego meglio. Per qualche ragione strana che ignoro, ieri mi svegliai in una grotta. Ero da sola e non riuscivo a ricordare niente. Né come mi chiamavo, né il motivo per cui ero finita in quel posto.

Allora mi alzai e la luce iniziò a penetrare nella caverna. Uscì all'aperto e mi ritrovai in mezzo ad un bosco innevato. Gli alberi erano tutti ricoperti di neve e faceva un gran freddo. Cercai di coprirmi di più e, mentre abbassai lo sguardo verso il terreno notai che lì, in mezzo alla neve, c'era un borsone. Mi avvicinai e lo aprii. All'interno c'erano una coperta, dei libri, una torcia, della carne avvolta in uno strato di carta (che stranamente aveva ancora un buon odore), una borraccia vuota con vicino un flacone di tintura di iodio, un kit per il pronto soccorso, alcuni vestiti pesanti e una lettera, cosa che mi stupì non poco.

La busta che conteneva la lettera era umida a causa del tempo, quindi aprirla fu molto difficile, dal momento che avevo paura di stappare la lettera al suo interno.

Finalmente dopo alcuni minuti riuscì ad aprire la busta e incominciai a leggere.

Cara Emily,
spero che in questo momento tu stia bene e che sia riuscita a raggiungere la grotta senza troppi problemi.
Come avrai notato sicuramente, dato che stai leggendo la lettera, mentre dormivi ti è stato lasciato nei pressi della caverna un borsone.
Ora, quello che devi fare, è assicurarti che al suo interno ci sia tutto il necessario e, quando sarai pronta per partire, dovrai lasciare il luogo in cui sei ora e dirigerti verso nord-ovest (nella tasca in fondo troverai la bussola).
In teoria, da dove ti trovi tu adesso ci sono circa 4 ore di cammino. Capirai di essere giunta a destinazione quando ti troverai in una vasta pianura arsa dal sole con in mezzo un edificio all'apparenza abbandonato, ma in seguito scoprirai che non sarà così. Lì dovrai fare tutto quello che ti dicono, e non ti preoccupare, so che tutto questo ti sembrerà molto strano, ma ti devi fidare di me, ci vedremo presto, più di quanto tu possa immaginare.
Ti amo,
Mason.

P.S.
Resta Viva.

Mason, quando lessi quel nome in fondo alla lettera, mi si aprì un mondo. Nella mia mente misi a fuoco delle immagini, dei ricordi vaghi ma veri, di lui, Mason.
Mi ricordai il modo in cui mi abbracciava da dietro e mi circondava con le sue braccia, poi mi lasciava dei leggeri baci sul collo e mi faceva girare verso di lui, così che le nostre labbra si toccassero e poi rimanevamo lì a baciarci per minuti. Era una sensazione bellissima. Per non parlare di quando sorrideva. Lui era capace di rallegare le giornate delle persone solamente facendo loro un sorriso.
E poi successe quella cosa, che ancora non so di cosa si tratta, che ci separò.E tutto quello che c'era fra di noi sparì.
Fino a ieri.





È la mattina del giorno dopo e sto organizzando gli ultimi preparartivi e tra poco partirò.
Questa notte non ho dormito molto, dal momento che pensavo in continuazione alle ultime parole della lettera di Mason: Resta viva.

Ho paura di non essere capace di affrontare ciò che mi aspetta a solo 4 ore di cammino. Di sicuro non sarà una passeggiata, anzi, probabilmente sto andando in contro alla morte.


S/A
Ehilà gente.
D'ora in poi aggiornerò almeno una volta alla settimana.

Se vi piace la mia storia, lasciate un commento o almeno, per favore, votate i capitoli, non vi costa nulla.
Al prossimo aggiornamento.
Kisses,
→Ila←

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