2 Aprile 2016

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Caro diario, è mattina e scrivo per non addormentarmi sul banco. La matematica è così noiosa, tutti quei numeri e quei procedimenti sono lì scritti sulla lavagna che ho fissato per circa un quarto d'ora senza capire un accidenti. Scrivo questo diario non perché ami particolarmente scrivere, ma perché adoro rileggere i miei scritti dopo tanto tempo. Il professore sta interrogando Mailo, un ragazzo che proprio non posso vedere per via del suo modo di fare da saccente. Lo fisso mentre guarda il vuoto in cerca della risposta che probabilmente scriverà a caso. Non posso fare a meno di notare quanto siano belli i suoi occhi, verde chiaro messi in risalto dalla carnagione olivastra. Nel banco davanti al mio Amine Shadouzy è in ammirazione del suo amato Mailo, a cui corre dietro da un anno senza essere però corrisposta. C'è un clima di confidenza nella mia classe, così che spesso ci confidiamo o ci diamo consigli a vicenda. Nessuno però sa che da poco tempo io e Libero abbiamo iniziato a frequentarci, con l'aiuto di Marianna che mi copre con mio padre io e lui ci vediamo spesso al parco per stare insieme e mangiare schifezze a più non posso. Penso di provare dell'interesse per lui e so quasi per certo di essere ricambiata, non me l'ha mai detto espressamente però lo intuisco da come mi tratta in maniera differente negli ultimi tempi. Sono abbastanza emozionata perché dopo scuola usciamo e mi ha scritto che deve dirmi una cosa, magari oggi si dichiarerà. Non sono sicura di voler che lo faccia, devo ancora capire a quanto è il grado di interesse; di sicuro oggi non lo bacerei o cose simili. È suonata la campanella, ma scriverò ancora stasera per aggiornare riguardo ciò che mi dirà Libero.
Aggiornamenti delle 22:36
Ommioddio. Non riesco a formulare altro. Sono troppo impulsiva o ho soltanto colto la palla al balzo? Non me l'aspettavo. Non sono solita a fare così ma stavolta mi sono lasciata troppo andare. Eravamo seduti su una panchina, quando ha iniziato ad abbracciarmi, io spontaneamente ho appoggiato la testa sulla sua spalla. A quel punto si è girato e ci siamo guardati. "Dimmi ciò che mi volevi dire oggi."
"Beh non so se riuscirò a spiegarmi..."
"Almeno provaci su."
"In questo ultimo periodo il mio modo di vederti è cambiato... Mentre prima eri un'amica neanche troppo stretta ora sei qualcosa di più. Non so bene come descrivere questa cosa che non può neancora esser definita "amore" ma so che quando sto con te la mia vita è migliore, come lo sono i miei sorrisi finalmente sinceri."
Non sapevo che rispondere. Aveva praticamente descritto ciò che provavo io. Per un periodo che mi è sembrato eterno i nostri sguardi erano l'uno sulle pupille dell'altro e dopo pochi secondi ha iniziato a baciarmi. Ed io che mi ero giurata di fare il contrario ci sono stata eccome. Abbracciata a lui come se gli fossi incollata speravo che quel momento non finisse mai. Quando ci siamo staccati ho abbassato lo sguardo, mentre lui continuava a fissarmi con mezzo sorriso. Nessuno dei due parlava e quando il silenzio iniziò a farsi imbarazzante lui sussurrò dolcemente: "sei davvero bellissima"
In quel momento credo di esser diventata tutta un fremito, vedevo io stessa le mie gambe fare giacomo-giacomo lui mi in risposta al mio sorriso accennato mi ha stretta a lui pensando che io tremassi dal freddo. Sentendo il suo imbarazzo per la mia mancata risposta l'ho guardato e spontaneamente l'ho ribaciato. Dopo aver sciolto l'imbarazzo abbiamo chiacchierato seduti sulle altalene fino a sera, ad una certa ora ci siamo salutati e sono tornata casa.
-Agata

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