Epilogo.

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Pov. Samanta.
Non mi è mai piaciuto andare ai funerali, ma oggi si, ci dovevo andare.
I miei migliori amici se ne erano andati, uno dopo l'altro e noi rimasti ci dovevamo sostenere a vicenda.
Adesso che mi ritrovo davanti tutta la folla l'unica cosa che riesco a guardare sono le loro due tombe, una vicino all'altra come è sempre stato.
La gola mi si blocca e le parole non vogliono uscire, mi devo fare coraggio.
Guardo il foglio che tengo nelle mie mani tremanti, ho tutto il discorso preconfezionato.
Sto per iniziare ma mi rendo conto che le cose che voglio dire non sono queste ma ben altre, strappo il foglio e comincio:
"Signori e signore, oggi io non parlerò solo di Luke, ma di Luke e Sophia perché loro in verità erano una cosa sola e quando Sophia se n'è andata, Luke non riusciva a vivere, la parte più importante di lui se ne era andata via con lei.
Erano attratti uno dall'altro, bastava guardarli per capire che c'era qualcosa che li legava fortemente.
Sembravano due bambini che giocavano a rincorrersi e desiderarsi ogni istante.
Erano abbracci, carezze, parole di conforto, suggerimenti, qualche pizzico di gelosia non manifestato.
Erano tante cose, solo che avevano paura di dirselo.
E capita di perdersi, mancarsi e farsi del male, far regnare l'orgoglio, i rimorsi e i ripensamenti.
In fondo però c'è qualcosa che li avrebbe legati per sempre e un giorno si sarebbero trovati per creare qualcosa che in passato non erano stati abbastanza coraggiosi di costruire.
Ma noi Luke e Sophi li ricorderemo sempre così, come due persone che si sono amate, tanto che neanche la morte è riuscita a separare.

Grazie a tutti."

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