Improvviso

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Arriviamo a casa.

Conduco Jessica nella camera in cui avremmo non-dormito le prossime notti. 

Sento la porta di casa chiudersi e poi la voce di mia nonna.

“Caterina è gia arrivata?"

Corro ad abbracciarla lasciando la valigia in mezzo alla stanza, Jess mi segue. “Vi ho preparato una torta di fragole qualche ora fa, volete un pezzo?" Ci chiede gentilmente.

"Come poter rifiutare?" Sorride Jess.

Ci sediamo a tavola e nonna ci porge due fette.

Resta un po' con noi a chiacchierare di come va a scuola e il fidanzatino e blablabla e poi va a riposarsi.

La avviso che un'ora più tardi saremmo uscite per visitare la città e per lei è okay, basta che non ci facciamo male e che torniamo a casa prima di cena. Non so a che ora sia la cena secondo l'orologio dei miei nonni, ma ci penserò dopo.

Jess si rivolge a me quasi sussurrando: "visitare la città, eh?"

"Eh."

"C'e il raduno di quel tiktoker che segui, oggi.”

"Lo so."

"Vuoi andarci?" Conosce già la mia risposta.

“Non ti costringerei mai a venire.”

“Stai scherzando? Sono la tua migliore amica, anche se non lo seguo devo essere lì per darti fastidio.” afferma sorridendo scherzosamente.

“Ti ringrazio, ma come arriviamo in centro?"

"Improvviseremo"

“Ottimo, ma prima un'altra fetta." Dico ridendo.

Non disfiamo le valigie, infondo saremmo rimaste solo tre giorni.

Indosso una maglia nera e una gonna corta a tema scozzese in tinta con i miei capelli.

Jess rimane con la canottiera blu, cambia i pantaloncini pantaloncini e mette delle parigine stilosissime che sono fin troppo calde per il clima di Bari.

Prendo lo zaino e usciamo.

Le strade di questa città sono disposte in modo strano e la gente lo è altrettanto. 

"Cosa cè? Non avete mai visto una ragazza indossare una gonna?”

Jess nota la mia tensione e mi accarezza il braccio mentre aspettiamo alla fermata dell'autobus.

Dopo dieci minuti di chiacchiere a proposito di come convivere tre giorni con i miei nonni, arriva quel lento e mal ridotto mezzo di trasporto, facendomi tirare un sospiro di sollievo dall'attesa.

Ma quale sollievo?! Non troviamo i posti a sedere e restiamo in piedi alla ricerca di ossigeno tra la folla.

Ad ogni fermata l'autobus trema a causa di gente che sale e scende in continuazione.

Noto che Jess guarda il panorama che offre Bari, mentre io frugo nello zaino per prendere il cellulare e controllare se Miky abbia risposto al messaggio.

Sono alla ricerca di quell'aggeggio quando sento il peso improvviso di qualcuno addosso seguito da un forte profumo maschile.

Sono alla ricerca di quell'aggeggio quando sento arrivare qualcuno addosso seguito da un forte profumo maschile.

Alzo lo sguardo e vedo due splendidi occhi azzurri, alquanto imbarazzati. Rimango impietrita.

Vedo che anche Jess è immobile.

Non è un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora