Camminava con passo sicuro verso l'aula di chimica, si era accorto solo poco tempo prima di essersi dimenticato gli appunti all'interno di quell'aula, si guardava attorno circospetto, facendo guizzare le iridi chiare da un lato all'altro dell'edificio, era tutto troppo silenzioso per lui, il silenzio non gli era mai piaciuto, era opprimente, fin troppo ai suoi occhi. Lo portava a pensare a troppo per i suoi gusti, non gli piaceva riflettere, era una persona che amava ogni genere di distrazione, che potesse essere di forma concreta o astratta.
Aprì lentamente la porta tenendo le lunghe dita affusolate poggiate alla maniglia, scostandola di più.
Entrò all'interno cercando il suo quaderno degli appunti prima di alzare lo sguardo e sussultare nel vedere la presenza dell'insegnante che lo fissava, contraccambiando la sua occhiata.-buongiorno prof- mormorò passandosi una mano fra i capelli lisci mostrando un leggero sorriso -cosa ci fa ancora qui a quest'ora signorino Harley?- chiese la donna seguendo i suoi movimenti con scetticismo. -Di norma a quest'ora dovrebbe essere già a casa a gioire di gioia per il posto che ha ottenuto nella mostra-
-oh l'ha saputo?- chiese il ragazzo alzando il capo, mostrando alla donna un sorriso leggermente imbarazzato, a disagio per quella sottospecie di complimento che gli aveva appena posto la donna. -Beh é difficile non saperlo, sei uno dei pochi studenti dell'istituto che nel giro del suo corso di studi é riuscito a far esporre una delle sue opere all'Alabama's Art Museum.- mormorò con un ampio sorriso.
Il ragazzo la guardò, ascoltando attentamente le sue parole, lasciando che un sorriso spontaneo comparisse sulle sue labbra, mostrando una piccola fossetta sulla sua guancia.
-beh la ringrazio- mormorò sorridendo, mantenendo lo sguardo sulla donna, prima di ricordarsi di aver lasciato Dunkan fuori dalla scuola ad aspettarlo, facendo caso anche al quaderno, trovandolo sul banco, ove l'aveva lasciato.
-sono costretto a salutarla, sarei un po' di fretta, arrivederci e grazie ancora per il complimento- mormorò sorridendo prima di uscire dalla stanza con un ampio sorriso, correndo poi all'esterno dell'istituto, raggiungendo l'amico.
-Ci hai messo degli anni!- esclamò il ragazzo vedendolo arrivare, gesticolando frettolosamente -mi ha fermato la professoressa Davidsone- mormorò scoppiando a ridere nel vedere la sua reazione, ascoltando la sua acuta tonalità di voce che era completamente il contrario della sua bassa e leggermente roca.
-oh dai non trovare scuse!- esclamò il ragazzo guardandolo -lo so che mi vuoi far solo arrivare in ritardo all'appuntamento con Kelsey- sbuffo roteando gli occhi al cielo mentre si avvicinò a lui -ma come fai ad avere sempre ragione mia piccola checca con i piercing- disse con sarcasmo pizzicandogli con le dita una guancia, scoppiando a ridere rumorosamente nel vedere la sua espressione contrariata.
-non sono una checca, sei tu che non sai cosa vuol dire avere una ragazza di cui prendersi cura- parlò con il capo chino leggermente in imbarazzo il biondino, giocando con i capelli lisci, lasciati ricadere in disordine sul volto.
-te l'ho già spiegato, avere una relazione non mi interessa e nessuna ragazza é ancora riuscita a fare breccia nel mio cuore Dunkan Coldway- lo chiamò con il nome per intero, sapeva quanto quel gesto poteva farlo irritare. -Sei un caso perso Harley- mormorò scoppiando in una rumorosa risata il ragazzo.
-vuoi dirmi che nessuno é ancora riuscito a fare breccia nel tuo cuore?- continuò il biondo, cominciando a camminare al suo fianco, -cioè non hai trovato proprio nessuna da invitare alla mostra di domani, in fondo a parer mio, potresti conquistare il cuore di chiunque, anche il mio se fossi gay- il moro lo guardò scettico.
-devo prenderla come una confessione amorosa? Giusto perché se é così devi sapere che non sei il mio tipo e che non sono gay- -Dio sei estremamente insopportabile, sono serio, hai intenzione ad andare a vedere il tuo quadro esposto alla mostra da solo?-
Il ragazzo sospirò nel sentire quella domanda, passandosi le dita fra i morbidi ciuffi di capelli, mordendosi il labbro. -si ho intenzione di andarci da solo okay?- rispose brusco sbuffando, parlare di quell'argomento gli faceva riportare in automatico la mente alla ragazza notata il sabato sera al pub, il solo pensiero lo affascinava ancora.
-devo ancora dirlo a mia madre.-
Il biondino lo osservò con attenzione ridacchiando, -la renderai la madre più orgogliosa del mondo- mormorò sorridendo. -parli come mia nonna- borbottò in risposta scoppiando a ridere.-gne gne gne sembri mia nonna- gli fece il verso come un bambino -devo andare a prendere Kelsey, quindi ti abbandono, ci vediamo domani alla mostra- disse girandosi a guardarlo, passandosi una mano fra i capelli sorridendo raggiante al pensiero della ragazza. Sorrise girandosi verso al moro e stampò un bacio sulla sua guancia,
-ci vediamo domani-
-va bene ci vediamo domani checca del mio cuoricino- disse con tono ironico, salutandolo, prima di allontanarsi ridendo, immergendosi nei meandri dei suoi pensieri, camminando a capo chino, lasciando che qualcosa o meglio, qualcuno, invadesse i suoi pensieri.
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Utopia
General Fiction"Lei continuava a fissarlo con sguardo vitreo, vuoto, il battito cardiaco accelerato per via dell'eccessivo timore che provava nei confronti del ragazzo, lo sentiva su di se, sulla propria pelle, era l'unico suono che percepivano i suoi sensi in que...