Lo sparo rintonó nelle mie orecchie...
Lo spacciatore,grosso com'era,cadde ai miei piedi con un grosso tonfo.
rimasi immobile e senza parole,vedendo che luka aveva sparato al tizio. Si era posizionato alle sue spalle per poi premere il grilletto e ucciderlo all'istante,mi sorrise e mi disse"nessuno tocca mio fratello!"
Ripresi a parlare e, sollevato,dissi a luka di andarcene subito ma,mentre andavo verso di lui, mi puntò contro la pistola con cui poco fa aveva sparato.
Rimasi senza fiato. Mi disse che io sarei andato via dalle altre,non lui.
si scusó con me perché aveva pensato molto in questi giorni ed era arrivato alla conclusione che niente in casa sua si sarebbe sistemato.
Non feci in tempo a scandir parola che luka,davanti a me, sorrise quasi soddisfatto,chiuse gli occhi e appoggió l'arma da fuoco sulla propria tempia,per poi tagliare quel breve silenzio con uno sparo.
Cadde a terra all'istante,circondato da un lago di sangue ed io,in ginocchio a fianco a lui, gridavo disperato,mentre le mie lacrime si univano al terreno ormai rosso porpora.
La paura mi fece scappare via. Mi sentivo un codardo;corsi piu che potevo per poi raggiungere le altre e riferirgli l'accaduto.
Arrivó la croce rossa che francesca chiamó subito,giordana invece,piangendo e gridando, mi strattonava perché non ero riuscito a fermarlo.
Francesca la tranquillizzó un pó e le disse che anch'io stavo soffrendo per l'accaduto,dopotutto,lui era mio fratello.