Eren x Levi (shingeki no Kyojin)

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Erano le cinque di mattina. Eren e Levi, dopo aver passato la notte in bianco, passeggiavano per il campo d'allenamento. Il cadetto la sera prima non aveva digerito la cena e, cercando di non svegliare Levi, continuava a fare avanti e indietro dal bagno, per i conati di vomito. Levi se ne accorse e così rimase sveglio per aiutarlo. Dopo aver vomitato, alle cinque e mezza, Eren si sentì meglio chiedendo di andare a prendere una boccata d'aria.

-Din, don, din, don...- suonò la campana.

-Cavolo! Sono gia le sei? Pensavo fosse più presto- disse Eren.

-Già, questa notte è stata un'avventura- Levi era spossato, ma non voleva cedere. Era un giorno importante.

-Scusa Levi, mi sa che mi prendo il giorno libero. Essendo il capo della mia squadra devo dirlo a te. Vado in camera a riposarmi, quest'indigestione mi ha ucciso- disse eren con gli occhi vuotati dalla stanchezza.

"Scusa? Cosa pensi di fare, non puoi non oggi..." pensò Levi, ma disse -Certo, non preoccuparti. Tanto oggi facevamo solo allenamento di base-

Levi si stupì di quello che aveva detto. Non erano sue parole, ma di certo non poteva rimangiarsele. "Cavolo, proprio oggi doveva star male... va bhe, vorrà dire che recupereremo sta sera"

-Sta sera ti sarai ripreso, vero?- Levi gli si avvicinò prendendolo per il colletto.

-Perchè? Sta sera non c'è niente in programma, pensavo di rimanere a riposare-

Levi era deluso. A quanto pare Eren non si ricordava di che giorno era, ma Levi cercò di essere magnanimo "Ѐ stato male, non me la devo prendere... dopo la notte che ha passato"

Eren fece per andarsene, ma Levi lo prese per il polso e, con sorpresa di Eren, lo baciò.

-questo è per...- disse Levi in modo sensuale, ma non poté finire che Eren lo interruppe -Che stai facendo? Sei impazzito?- Eren alzo la voce -Ѐ megli che me ne vada-

Levi rimase lì, impietrito. Eren non aveva mai reagito in quel modo con lui ed era stato strano, ma questa sensazione fu inghiottita dalla rabbia.

-Ehi, Levi!- il comandante Elvin lo chiamò. Levi riassunse il controllo di se e andò incontro ad Elvin.

"No, non può esserselo dimenticato... glielo ho ricordato anche ieri..." iniziò a dubitare di quello che pensava "Se lo è dimenticato... Quel bastardo, se lo è dimenticato"

Il capitano vide che era arrabbiato e alla fine il caporale gli raccontò tutto.

Eren tornò nel quartier generale un po' frustrato.

"Ma cosa gli è preso. Non fa mai così"

Non sapeva se andare a dormire nell'area dei cadetti, dove c'erano solo letti a castello e niente privacy, oppure se tornare nella camera di Levi.

Erano le sei e mezza e iniziava ad esserci movimento in cucina. Era sul corridoio dopo la sala maggiore e subito il ricordo di di loro due appoggiati a quel muro si fece limpido, come le parole di quell'istante "-Eren, sono le undici di sera; andiamo in cucina a mangiare qualcosa e poi a letto-" si ricordava che fu la prima volta che Levi propose di farlo. Si sedette in corridoio e si immerse in quel momento "Dopo quella frase non riuscii ad aspettare... praticamente gli saltai addosso e iniziai a baciarlo spogliandolo" Eren si alzò di scatto e si costrinse a non pensarci andando avanti verso la mensa. In quella stanza c'era un tavolo isolato nell'angolo più buio dove le luci non funzionavano; lì Levi aveva fatto un pompino ad Eren che si era agitato vedendolo in grembiule che preparava uno spuntino di mezzanotte. Ere iniziò a sudare freddo "Ma a cosa sto pensando... perchè faccio questo tour dei ricordi... proprio quando Levi è strano"

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