Sangue

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Capitolo molto violento con scene di omicidio, continuare se non siete deboli :3

I miei vestiti erano completamente
sporchi di sangue, se qualcuno mi vedesse sarei spacciata.

Noto che ci sono dei bidoni della spazzatura, mi arrampico e scavalco il muro, cadendo dall'altra parte.
Ero nel giardino di una casa, una donna con due bambine giocava in cortile, la bimba più piccola mi vide e chiamò la madre che urlò vedendo il sangue e portò le bimbe in casa.
Mi avevano visto dovevo ucciderle.
Sfondai la porta e entrai in casa, vidi la bimba più piccola sotto il tavolo che piangeva e mi avvicinai.
-hey, non piangere- e portai il dito alle labbra. Successivamente conficcai il coltello nella gola, tagliandola a metà. Tirai fuori il coltello e uscì uno schizzo di sangue che mi sporcò ancora di più. Sentivo i gemiti di dolore della piccola che stava per morire e piangeva, poi silenzio: era morta.

Ora dovevo trovare la madre e l'altra figlia.

Trovai la madre in camera dietro un armadio.

-perfavore, uccidi me ma risparmia le mie figlie, ti prego, le mie figlie, risparmiale, ti prego...- disse singhiozzando terrorizzata

-non pregarmi, sono già morte- e talgliai il petto a metà facendo uscire sangue quanto le cascate del niagara che mi inondarono il vestito.

Poi gli tagliai la testa e la presi in mano, cercando l'ultima figlia.

Troppo facile.

La trovai nella sua stanza, accarezzava l' orsetto di peluche.

Gridò fortissimo e scappò facendomi cadere a terra...

Iniziai ad inseguirla per tutta la casa, ero dietro di lei e lanciai il coltello che gli trapassò la testa, facendola cadere a terra come una bambola di pezza, e, sotto di lei si formò un lago di sangue.

Presi tutti e cadaveri e li ammassai in salotto.

Andai in cortile e con un accendino trovato in casa bruciai il vestito e il coltello poi rientrai e mi misi dei vestiti trovati nell'armadio, cose moderne che non avevo mai provato, una t-shirt nera e dei leggins neri, mi trovavo un po a disagio conciata così ma non ci feci caso, non potevo tornare a casa, non dovevo tornare a casa.

Ora ero una killer.



Clara The KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora