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Tom sbuffò sonoramente continuando a battere imperterrito la matita sul banco, disturbando cosí l'intera classe, nessuno però sembrava cosí infastidito da ordinargli di smettere.
Lasciò scivolare leggermente la propria schiena sulla sedia e distese le gambe in modo da trovare una posizione piú comoda di quella precedente.
Nonostante non fosse permesso dal regolamento scolastico, il ragazzo portava un cappellino nero con la visiera sul davanti.

Tom non era un amante delle regole e la disciplina, questo era riconosciuto a tutti i docenti, per questo ormai con lui avevano perso le speranze in quanto la sua mania di portare il cappello anche in classe.

Tutti consideravano il suo look strano ma originale.

Portò la mano libera verso la tasca dei pantaloni ed estrasse il cellulare, giusto quel poco che bastava per controllare l'orario, alla vista di quest'ultima tirò un sospiro di sollievo; l'ora era quasi terminata.
Smise di torturare tutti con il rumore della matita e la buttò con poca importanza dentro l'astuccio a busta nera e tirò la zip, chiuse il proprio quaderno e lo mise assieme al libro -rimasto chiuso tutta la durata della lezione- dentro allo zaino, nero anche quello.

Suonò proprio in quel momento la campanella e grato a quel suono da sempre, si mise in spalla lo zaino e fiondò fuori dalla porta sentendo, sotto al solito rumore di fine lezione, la professoressa di algebra dire qualcosa riguardante ad un compito in classe nei prossimi giorni.

Si fermò difronte alla classe di inglese  ed allungò il collo nella direzione dello stipite studiando qualsiasi persona uscisse da quella direzione, stava aspettando Georg.

"Sono qui, sfigato" sentí una voce al suo fianco e si voltò incontrando lo sguardo del suo amico.

"Non ti avevo visto uscire" scosse le spalle giustificando la sua distrazione.

"Nah" fece una smorfia l'altro "ho saltato l'ora, non mi andava" e detto questo affiancò l'amico dallo strano look ed insieme si incamminarono per i corridoi.
"Come va con la tua bella?" Chiese Tom puntando lo sguardo su qualsiasi corpo femminile ed attraente che gli si presentava davanti, apprezzandone la vista.

Il ragazzo dagli occhi verdi sghignazzò e "è il motivo per cui non mi andava la lezione di inglese" rispose.
Il biondo sembrò risvegliarsi e cominciò a ridacchiare per la frase appena udita "amico, le hai dato una ripassata nel bagno dei ragazzi?" Lo colpí con un lieve colpo sul petto dato con il dorso della mano.
L'altro scosse la testa.
"Negli spogliatoi femminili, c'erano in corso le prove con le cheerleader" terminò scoccando la lingua sul palato e voltandosi verso l'amico con un sorrisetto furbo puntato in faccia e proprio in quel momento Tom lo fece fermare difronte alla biblioteca bloccando per un attimo il discorso "entri? Mi serve un libro per Bill, è a casa malato il coglione e se non gli porto a casa quello che mi ha chiesto, chi lo sente più?" Senza aspettare la risposta di Georg, spinse la porta e si accorse che l'amico l'aveva seguito dopo averla sentita richiudersi dietro di lui.

"Beh? Nessun dettaglio piccante?" Chiese Tom ritornando al discorso di prima cominciato in corridoio con l'amico, cominciò a guardarsi attorno.

"Potrei ma finiresti sicuramente per soddisfarti da solo a casa stasera" scherzò l'altro e risero entrambi fragorosamente.

Cambiarono corsia e finalmente su uno scaffale piuttosto basso, Tom avvistò dei libri sulla biologia.
Fortunatamente non ci mise molto considerando che quella biblioteca la conosceva bene, era stato messo in punizione piú volte a sistemare i libri lì dentro.

"Amico, seriamente" cominciò Georg affiancandolo osservando l'altro mentre era intento a leggere i titoli, "ci sarebbe quella biondina, Sam, che non fa altro che chiedere insistemente di te da almeno quattro giorni, che aspetti a mollarla definitivamente?" Chiese e si posò con la spalla sul legno dello scaffale, il ragazzo dai dreadlocks estrasse un libro e decise che sarebbe stato quello che il gemello si sarebbe fatto andare bene.

"Non pensavo venisse ad assillare anche te, l'ho scaricata definitivamente almeno una settimana fa" rispose seccato il biondo, non era mai stato tipo da relazioni e nemmeno le ragazze con cui le aveva.
Quando Tom formava una coppia con qualcuna era solito a chiarire sin da subito cosa cercasse in quel rapporto  ma non era sorpreso dal comportamento di Sam, non era la prima a comportarsi in quel modo.

"Vorrà dire che glielo ripeterò" scrollò infine le spalle e con un cenno della mano si fece seguire da Georg verso l'uscita che raggiunsero poco dopo e in silenzio.

I due uscirono anche dall'istituto e si salutarono con una stretta di mano non appena arrivarono al cancello.
Georg si allontanò immediatamente per evitare di perdere l'autobus mentre Tom lentamente e svogliato cominciò a camminare in direzione di casa sua, strinse il libro e guardò quanto fosse grosso lo spessore, per curiosità andò all'ultima pagina per controllare quante fossero, appena lo fece cadde un foglietto piegato in due che il ragazzo -curioso come era- raccolse immediatamente. 

Era una bella ed ordinata calligrafia quindi pensò subito che appartenesse ad una ragazza -probabilmente aveva dimenticato il biglietto quando riportò il libro al proprio posto- dopo la piccola frase scritta trovò un numero.
Lo lesse e senza pensarci estrasse il proprio cellulare dalla tasca, si sedette sulla panchina che incontrò durante il tragitto e si sedette, digitò il numero e constatò che non faceva parte della sua rubrica quindi decise di salvarlo sotto la voce di 'Sconosciuta', pensò che sarebbe stato bello giocare un po' con lei nonostante non la conoscesse affatto, ridacchiò maneggiando con il telefono.

A: Sconosciuta
Hey, ti va una sexy chat con me?(;

Inviò senza nemmeno pensarci, appallottolò il biglietto ed insieme al telefono se lo mise in tasca e cominciò a camminare velocemente verso casa cominciando ad avvertire del forte vento freddo innalzarsi.

[TADAAAA.
Ok, ho voluto buttare questa idea per iscritto e non so cosa ne uscirá, intanto che ve ne pare??
Ps: mi scuso per eventuali errori ma non ho controllato..]

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