Capitolo 1

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14 luglio 2013
È una splendida giornata. Piove. Si, sono strana. Amo la pioggia. Mi piace guardare goccia dopo goccia che si scaraventa contro la finestra. Forse a voi piacerà il sole, ma io lo odio.
<<Buongiorno!>> grida Rosa Slow. Mia madre. Io la chiamo per nome perchè non si merita di chiamarsi "mamma". Il perchè? Quando ero piccola, ogni volta che volevo un giocattolo non me lo comprava. Mi diceva sempre "è inutile comprare giocattoli, un giorno diventerai signorina e non li userai più". Mi rattristivo soprattutto quando vedevo bambine con genitori molto più buoni. Mi ricordo ancora (come se fosse ieri) quella bambina con i capelli biondi, tutti ricci e la sua borsetta delle Winx. Il mio cartone animato preferito da bambina. E poi c'era lui. Mio padre. Ken White. Un uomo saggio e divertente. Ma ora lui non c'è più. È morto in un incidente mentre tornava a casa da lavoro. Ma ritorniamo alla realtà.
<<Buongiorno>> dico non entusiastamente.
<<Buongiorno scimmia>> mi saluta mio fratello.
<<'Giorno orsacchiotto>> lo ricambio. Mi siedo a tavola e inzuppo il biscotto al cacao nel latte. Dopo aver mangiato, io e Max (mio fratello) andiamo a scuola a piedi e c'è una strana conversazione tra di noi.
<<Rossy, ti devo dire una cosa...>> mi ha detto Max.
<<Dimmi, qualcosa non va?>> chiedo gentilmente.
<<Nono...anzi si. È da tanto che cerco di dirtelo ed ora è arrivato il momento. Prima che tu fossi nata...nostra "madre" mi ha adottato. I miei veri genitori sono morti all'ospedale a causa di un tumore. Poi sei nata tu, ed è cambiato tutto. So che ora ti senti confusa, ti capisco. Tua madre te lo voleva dire, ma non ne aveva io coraggio. E ora perfavove non lo dire a tua madre che te l'ho detto. Perfavore...>> mi sento trascurata e scioccata. Perchè mia madre non me l'ha detto?
<<Ma cosa? È una bugia vero? Non ci credo. Come può essere?>> chiedo confusa, con la speranza di una maledetta risposta. Non risponde.
<<Dopo la scuola in camera mia ti devo far vedere una cosa>> mi annuncia.
<<Okay>> rispondo.
Suona la campanella, ci salutiamo con un bacio sulla guancia e ce ne andiamo in classe. Alla prima ora ho geografia, la materia che odio.
<<Ragazzi ripetete, interrogo con la probabilità al 90%>> ci urla la professoressa.
<<Iniziamo...Rossella White, a te la parola. Parlami della Francia>>...<<Rossella?! Signorina mi ascolti!>> urla la prof.
<<Si prof, mi scusi...mi sono distratta>> rispondo.
<<Allora...la Francia...ehm...la Francia...è...uno Stato?...si ma che stupida...non saprei...>> concludo, mi ero scordata di studiare.
<<Bene signorina...ti becchi un quattro>> non mi interessa, sono abituata.
La giornata è stata nolto lunga e la tensione dentro di me cresce ancora di più. Vedo da lontano mio fratello...ehm...Max venire verso di me.
<<Presto, subito a casa>> mi sussurra e ci mettiamo a scappare. Dopo aver suonato il citofono, la mamma ci apre e sfrecciamo in camera e Max chiude a chiave. Apre un cassetto e prende alcune foto in bianco in nero.
<<Questi sono i miei veri genitori>> mi dice. La madre era abbastanza alta e molto carina. Il padre ha l'aspetto di un malvivente ma mi ha detto che era molto buono.
<<Ti devo far vedere un'altra cosa...>>
Aspetto curiosa a cosa mi farà vedere.
<<Questo>> dice.
<<Cosa è? È un giocattolo da bambini>> dico.
<<È io il mio vecchio giocattolo che avevo prima dell'adozione>> mi viene da piangere.
<<Senti Rossy, non dirlo alla "mamma">> dice incrociando le dita <<non voglio che sappia che tu lo sai>> annuisco. Mi scopia la testa.
<<È pronto!!>> grida la mamma.
<<Arriviamo>>
Seduti a tavola abbiamo incominciato a mangiare la zuppa di carote. Buona.
<<Cosa c'è ragazzi? Avete un'aria strana>> dice preoccupata.
Ah, e se solo sapessi cosa ho scoperto...
<<Niente, mamma>> rispondiamo in coro.
Io e Max saliamo le scale e ci dirigiamo nella nostra stanza. Prima di addormentarci mi guarda.
<<Ti voglio bene, Rossella>> dice prima di addormentarsi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 06, 2016 ⏰

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