The scars of your love

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In pochi giorni, Maura è già migliorata molto, anche se i suoi occhi continuano ad essere tristi.
Oggi è il nostro primo mesiversario. Le ho preparato un regalo. Ho chiamato un amico qualche giorno fa e gli ho chiesto di disegnarmi una delle nostre foto, per poi incorniciarlo. Ieri me l'ha consegnato ed è davvero bellissimo. Appena stacco dal lavoro vado da lei e la porto a cena anche se lei non sa nulla.

Esco dal distretto, passo da casa, mi lavo e mi cambio. Mi metto dei jeans attillati e una camicia un po' sbottonata. Trucco e via. Il disegno è proprio in parte a me mentre guido.

Arrivo da lei, busso alla porta e lei mi apre. Ha indosso un bellissimo vestito blu con una scollatura profonda. I miei occhi si fiondano sul suo seno un po' scoperto. Alzo lo sguardo a deglutisco.
Jane: Sei... splendida
Maura: Grazie tesoro

I suoi occhi sono brillanti, diversi. La gioia sale in tutto il mio corpo. Mi mancavano quegli occhi che gridavano alla vita.
Entro in casa e vedo la tavola apparecchiata, con le candele accese e la luce leggermente bassa.
Appoggio il regalo sul divano e vado verso di lei, intenta a lavarsi le mani nel lavello. Le accarezzo i fianchi e le cingo la vita da dietro. Le lascio qualche bacio sul collo.
Jane: credevi mi fossi dimenticata?
Maura: si, e stavo anche per rimanerci male. -dice maliziosa- Dovrai farti perdonare
Jane: Giuro che mi farò perdonare

Si gira verso di me e annulla ogni distanza. Le nostre labbra si toccano appassionatamente e le nostre lingue diventano irrefrenabili. Continuiamo per alcuni minuti. Le nostre labbra sono come incollate.

Veniamo interrotte dal timer del forno. Ha preparato una parmigiana buonissima. Allora porto la teglia bollente in tavola e mangiamo guardandoci maliziosamente.
Jane: mi fai impazzire con quel vestito...
Maura: quello era l'intento.

Finiamo di mangiare e sparecchiamo. Forse lei vuole la stessa cosa che voglio io, o forse no, ma sono disposta ad aspettare. Mentre spengo le candele e piego la tovaglia lei mi cinge la vita da dietro e trova i bottoni della camicia che comincia a slacciare.
Maura: tesoro, non hai caldo? Io sto morendo
Jane: -mi volto- o si! Ho Caldissimo. Vieni che ti rinfresco.

Maura si avvicina ed io le slaccio la cerniera del vestito. Lei mi toglie completamente la camicia lasciandomi a ventre scoperto.
La prendo in braccio e la appoggio sul piano della cucina. Le bacio il collo e scendo tra la cerniera del vestito e sulle gambe. Le tolgo i tacchi, e me li tolgo pure io. Abbasso la spallina del vestito per lasciarle le braccia libere.
Quindi la prendo con forza, la faccio scendere dalla cucina ed il suo vestito magicamente cade a terra mostrando tutta la sua bellezza. La guardo per un po', poi la investo con un bacio infinito. La tengo stretta a me e la porto in camera. La appoggio dolcemente sul letto e cominciamo a baciarci con foga. Le mie mani si muovono sulla sua schiena, sulle sue gambe e sfiorano il suo sedere. Lei freme sotto di me. Con uno scatto improvviso ribalta la situazione. Mi bacia il collo, le clavicole e sempre più giù. Mi slaccia i jeans e me li sfila velocemente. Io raggiungo il suo ventre e comincio a baciarla. Metto le mani sulla sua schiena e sgancio il reggiseno di pizzo. I suoi seni sodi sono stupendi. Bacio la sua pancia snella e salgo verso il seno lei si irrigidisce di colpo.
Jane: Tesoro che succede?
Maura: la cicatrice.
Torna nei suoi occhi quella poca trasparenza.
Mi alzo dal letto accendo la luce vado in salotto a prendere il regalo.
Jane: le cicatrici sono la prova del nostro coraggio. Io a 37 anni ho 10 cicatrici di proiettile e ne vado fiera, anche se la mia pelle è rovinata. Quella cicatrice ora fa parte di te, e devi portarla con orgoglio. Sei da sempre un guerriera, non arrenderti per questa piccolezza.

Maura mi sorride, io le porgo il regalo e lei lo scarta come i bambini scartano i regali a Natale. Rimane incantata dal regalo e qualche lacrima le riga il volto. Io mi siedo dietro di lei.
Jane: allora che dici? Siamo belle?
Maura: oh Jane, è stupendo. Voglio appenderlo subito.

Si alza di scatto e va in cucina torna con un chiodo e il martello.

Jane: Maura, sei sicura di volerlo fare ora?
Maura: Si ti prego

Mi alzo dal letto e mi metto vicino a lei. Prendo il chiodo e il martello. Posiziono il chiodo e martello fino a farlo entrare nel muro. Ovviamente mi martello il dito e caccio un urlo fortissimo. Maura si spaventa.
Maura: Amore che hai fatto?
I miei occhi si illuminano
Jane: Amore? Davvero?
Maura: si davvero amore mio.

Appendiamo il quadro e ci facciamo le coccole sotto le lenzuola fantasticando sul nostro futuro insieme.

One Shot, One LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora