Ogma e Ogham

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Ogma

Ogma è figlio di Étaín e fratello del Dagda Mór.
Inventore dell'Ogham e campione dei Tuatha de Danann, fa parte della triade divina maschile Trí Dée Dána (tre dei delle arti) insieme a Dagda e Lugh.
È considerato la controparte oscura di Lugh poichè come lui è dio della poesia, ma in più conduce la anime dei guerrieri nell'aldilà.

Ogma è il dio dell'eloquenza, della scrittura; ha potere su tutto ciò che è sregolato, violento, oscuro e magico.
È il dio che lega, associabile a Marte in quanto anche lui esercita la sovranità magico-guerriera.
In qualche modo Ogma racchiude in se due controparti: il guerriero/re e il sapiente/druido, custode dell'occulto. Queste parti vengono divinizzate al massimo in un'unica figura che, appunto, è un dio.
Non c'è da restare sorpresi che questo accostamento resterà fino alla fine della cultura celtica riapparendo con Artù e Merlino.

Il nome Ogimos, altro nome con cui è chiamato questo dio, viene dal greco e significa cammino, sentiero, probabilmente per il suo ruolo di accompagnatore di anime.
Secondo altre fonti si è trovato un rapporto tra Ogma e la parola, il logos.
Questo fa pensare che i nomi Ogimos e Ogma si accordino a vicenda.

Ogma è presente nelle battaglie di Mag Turied, una delle saghe irlandesi più importanti che racconta dei combattimenti tra Tuatha De Danann, gli eroi/dei protettori dell'Irlanda, e i Fomori.
In particolare nella seconda dà un importante contributo alla vittoria dei Tuatha De Danann: Ogma riuscì ad abbattere un terzo dell'esercito dei fomori e affrontò il loro re, Indech mac Dé Domnann, in un duello in cui entrambi persero la vita.
Nonostante la sua morte riapparirà in un paio di episodi successivi, probabilmente flashback.
Storia che lo vede protagonista è quella in cui ritrova Orna, la spada di Tethra, un altro re dei Fomori, la quale gli parla rivelandole le imprese passate e contribuendo alla vittoria.

Il mito vuole che il primo messaggio scritto da Ogma fosse composto da sette b incise su una betulla per avvertite Lugh: "tua moglie verra tratta nell'oltretomba per sette volte, a meno che la betulla non la protegga".


Ogham

Ecco l'alfabeto per intero:

B beith - betulla
L luis - sorbo selvatico
F fearn - ontano
S saille - salice
N nion - frassino

H huath - biancospino
D duir - quercia
T tinne - agrifoglio
C coll - nocciolo
Q ceirt - melo selvatico

M muin - vite
G gort - edera
NG ngétal - giunco
Z straif - prungolo
R ruis - sambuco

A ailm - abete argentato
O onn - ginestrone
U úr - erica
E edad - pioppo bianco
I idad - tasso

L'alfabeto comprende venti lettere diverse chiamate feda, distribuite in quattro serie chiamate aicmí (famiglie).
Ogni aicme prende il nome dalla prima lettera, quindi Aicme Beith, Aicme Uath e così via.
I primi tre aicmí sono composti da consonanti, l'ultimo da vocali.

Il nome Ogham craobh, come già visto, significa scrittura arborea.

Secondo i druidi le tre parti da cui sono formati gli alberi: radici-tronco e rami; corrispondono alle parti da cui sono fatti gli uomini: corpo, mente e spirito. Questa visione tripla di può ritrovare in molti simboli celtici, come ad esempio il triskel.

Come afferma Robert Graves gli Ogham vanno tracciati dal basso verso l'alto per richiamare la crescita dell'albero e l'elevazione verso il cielo.

Oltre che per le incisioni sulla corteccia e roccia un altro modo che avevano per comunicare era quello di legare insieme le foglie degli alberi, associate alle lettere, per formare parole e frasi.

Ogham - L'alfabeto dei celtiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora