Who Needs You

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I make it half past six you come at seven,

always trying to keep me,

hanging round You little spoilt thing,

girl you kept me waiting.

Never contemplating my point of view.

Who needs, well I don't need, who needs you?

Queen -Who needs you-



Lui era lì, proprio davanti a lei e bello come un dio. Emanava virilità da tutti i pori con i suoi muscoli ben definiti, e sembrava uscito da un quadro di Michelangelo.

Le sorrise ed Emma non poté evitare di mordersi il labbro inferiore, trattenendosi dal saltargli addosso.
Quanto avrebbe voluto baciarlo. Qualcuno sembrò ascoltare il suo desiderio, e lui le si avvicinò con lentezza quasi studiata, guardando gli occhi sgranati di lei, incantata ed incredula che tutto quel ben di dio fosse finalmente suo. Vedeva solo le sue labbra, che stavano per sfiorarla, e tremò all'idea che presto sarebbero state su di sè.
Chiuse gli occhi, per assaporare meglio quel momento.

Ma non ci fu nessun bel momento d'assaporare, perché all'improvviso il respiro le mancò, e si sentì prendere dal panico. Annaspò in cerca di aria e, finalmente, si svegliò.

L'avesse mai fatto!

Aprendo gli occhi la prima cosa che vide fu la sua personale piaga d'Egitto. Colui che nella scaletta d'importanza veniva molto dopo i piccioni era lì, davanti ad Emma, e se la rideva di gusto rigorosamente piegato in due, con le braccia a circondare la pancia. Probabilmente dopo averle tappato il naso.
Poteva il suo odio aumentare ancora di più?

" Aaah, Emma, mi farai morire dal ridere prima o poi."

Ma magari, pensò nervosa. Forse più tardi avrebbe pensato di aver esagerato, ma l'unica parola a cui riusciva a pensare, appena sveglia, era uccidere.
Per l'ennesima volta i suoi sogni erano stati bruscamente interrotti da quell'essere immondo che, troppo spesso la mattina, si divertiva a intrufolarsi nella sua camera e irritarla a morte.

E voi vi chiederete "Ma chiudersi la finestra no?"

Quel fuorilegge alias nerd del suo vicino sapeva aprire ogni tipo di serratura chiusa, probabilmente a causa di tutte le serie tv a cui era tanto devoto, e dato che non poteva dire ai suoi genitori che l'adorabile e intelligentissimo figlio di quei vicini così perfetti aveva quello strano vizio - Perché Emma non avrebbe mai voluto mettere zizzania dove non ve n'era- sopportava. Lo picchiava, lo riempiva di insulti, ma sopportava.

A dirla tutta se avesse voluto, forse, sarebbe riuscita a demoralizzare questo tipo di situazioni, ma in fondo le faceva comodo per varie ragioni: ad esempio la sveglia a volte non suonava. O forse era lei a non sentirla, fatto sta che senza Matteo avrebbe racimolato un bel po' di ritardi scolastici.

Insomma, finché si limitava a cercare di soffocarla non andava poi così male.

" Prima o poi mi farò murare sta cazzo di finestra!"

Sbuffò infastidita, stropicciandosi gli occhi umidi dal sonno, mentre quello ancora se la rideva.

"Nah, dovevi vederti, avevi un sorriso idiota stampato in faccia! Cosa stavi sognando, il principe azzurro?"

Better than revengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora