Glee Club!AU

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Essere del Glee club sicuramente non era una cosa popolare, ma una persona era riuscita a far rivalutare la cosa ad almeno mezza scuola. Da quando Giò ci era entrato, infatti, non mancava mai qualche ragazzina che s'infiltrava nell'auditorium per sbirciarlo mentre provava. Inoltre quando camminava per i corridoi tutti lo guardavano con rispetto: era bello e bravo a cantare e non mancava certo di simpatia. Che si voleva di più?

Le ragazze ormai andavano in delirio se c'era la possibilità di sentirlo insieme ad altri tre componenti del club. C'era chi li chiamava Baell Squad e li osannava, chi credeva fosse una stupida boy band; loro cantavano per il gusto di farlo e si divertivano, senza badare troppo agli altri.

Elisa, vera e propria tuttofare del Glee club, all'inizio non l'aveva preso molto bene l'arrivo di Giò. Gli pareva il solito belloccio e provolone. Poi tra una prova e l'altra e grazie ai suoi due compari Davide e Fabio, qualcosa era cambiato. Si divertiva grazie al suo modo di fare un po' scemo ma sempre innocente, aveva una voce meravigliosa e una passione per la musica che li accomunava. Insomma in qualche mese si era presa una cotta atomica per lui. Nonostante lei fosse più grande, però, non avrebbe mai avuto il coraggio di farsi avanti. Anzi, era più dell'idea di finire in fretta il suo ultimo anno così da sparire per sempre.

Era appena arrivata nella sala canto, carica degli spartiti che il professore gli aveva chiesto e non aveva potuto non notarlo. Suonava la chitarra e cantava con Alessio, scanzonato e allegro mentre Davide dava loro una base alla batteria. Lo guardò sognante, senza rendersi conto che chiunque avrebbe potuto notare quel suo sguardo da pesce lesso.

"Chiudi la bocca, ti prego." sospirò Francesca fingendo di aiutarla con gli spartiti.

"Cosa?" scese lei dalle nuvole.

"Elisa." alzò un sopracciglio quella.

"Scusa." Elisa abbassò la testa e si sedette al piano sconsolata. "Non me ne rendo proprio conto."

"Potresti almeno parlargliene." scrollò le spalle l'altra, strimpellando qualche nota distratta dallo strumento.

"Sì certo come no!" rise ironica la rossa. "Su, ha tutta la scuola che gli muore dietro!"

"Però non ha nessuna relazione duratura." fece notare Francesca.

"Non ne sarà il tipo. E io di certo non sarò colei che gli farà cambiare idea! Insomma, se non fosse per i miei capelli probabilmente mi calpesterebbero per i corridoi." gesticolò nervosa Elisa.

"Pessimista!" guardò il cielo l'altra. "Non si può mai sapere se non provi!"

"Provi cosa?" disse Giò comparendo alle loro spalle.

Un brivido percorse le due, ma Elisa colse la palla al balzo.

"A farmi mora." si voltò a sorridere.

"No." fece una smorfia il ragazzo. "Sei una bomba rossa!"

Lei trasalì senza parole. Francesca le diede un calcetto invitandola palesemente a non far cadere il discorso; poi discreta indietreggiò per lasciarli soli.

"P-pensi mi stiano bene?" chiese allora Elisa imbarazzata, giocando con una ciocca di capelli.

Giò si schiarì la gola guardandosi le scarpe: come glielo poteva dire che secondo lui era meravigliosa? Non ce l'aveva la faccia tosta di sempre davanti a lei.

"Sì, secondo me ti stanno da Dio." riuscì a dire rivolgendole un sorrisetto impacciato. "Cioè in realtà credo che in qualsiasi modo staresti bene..."

Elisa fece una strana smorfia, cercando di leggere bene quell'affermazione e il suo tono. Non stava facendo il gentile per sola educazione?

"Grazie..." mormorò lei mordendosi un labbro. "Credo li lascerò così comunque. In fondo ormai mi ci sono abituata in questi anni!"

My love you lost and wonWhere stories live. Discover now