Capitolo 4

77 5 4
                                    


Un pomeriggio, Melinda riceve in negozio la visita di uno spirito bambino. Curiosava tra gli oggetti in negozio alla ricerca di qualcosa. Melinda si avvicinò al bimbo. "Ciao piccolo. Cosa ci fai qui?" "sto cercando un oggetto da regalare alla mia mamma. Un oggetto che la possa difendere dal mio papà." "come dal tuo papà?" "sì, dal mio papà. Da quando io sono morto, continua ad essere arrabbiato con la mamma e la picchia. Dice che lo fa, perché mi ha fatto morire."

Melinda rimase di stucco a sentire quelle cose, ma disse al bambino che lo avrebbe aiutato con il regalo per la mamma. Così, si fece dire dove abitava la sua mamma e andò a trovarla. La casa dove abitava la mamma era una normalissima casa in un vialetto, con il giardino di fronte. Nel giardino c'era un dondolo e un'altalena per bambini, più un tavolo da giardino e delle sedie attorno al tavolo. A guardarla sembrava una casa tranquilla, serena e vissuta. Non dava da pensare che potesse essere la tana di maltrattamenti domestici.

Melinda suonò alla porta. Venne ad aprire una bambina sui dodici anni. "Ciao c'è la mamma?" "Sta per tornare, sta facendo la spesa, ma c'è papà con me. Vuoi entrare?" "Sì, grazie". Entrata, Melinda da un'occhiata in giro, in cerca di informazioni. Quello che gli pare strano è che, tra le fotografie della famiglia, non ce n'è una che ritrae il bimbo che è morto. Allora decide di iniziare il discorso in maniera meno diretta con i proprietari della casa.

Gli si avvicina il papà della bimba. "Buongiorno, lei è?" "Buongiorno e mi scusi se la disturbo. Mi chiamo Melinda Gordon. Sto facendo ricerche, per conto di un'associazione, della morte prematura di un bambino. Stiamo cercando i famigliari perché... " "come si chiama il bambino?" disse l'uomo bloccando Melinda. Lo spirito del bambino si fece presente e disse il suo nome a Melinda, che lo ripeté. "Frederick Mollison." L'uomo rimase un po a pensarci su. Poi ricordò dove aveva sentito quel nome. "Se non mi ricordo male, è il nome del fratello maggiore di mio papà. Mio papà non può confermarlo perché è mancato due anni fa. Ma se non ricordo male la storia, deve essere nato dal primo matrimonio di mia nonna."

Lo spirito del bambino rimase meravigliato. Se era lo zio di quell'uomo voleva dire che i suoi famigliari erano già tutti morti. Allora, perché era ancora lì? Perché nessuno era venuto a prenderlo appena fossero morti? Melinda, allora fece delle domande. "E' stato fatto il funerale a suo zio quando morì?" "assolutamente sì. Per la nostra famiglia è un rito a cui non rinunciamo mai. Ai nostri defunti, diamo sempre una degna sepoltura." Per Melinda era quasi superfluo dire a quell'uomo che parlava con lo spirito di suo zio, però, per rispetto lo informò lo stesso.

"Mi dispiace zio. Vorrei fare di più per te, credimi. L'unica cosa che posso dirti, per poterti stare tranquillo è che la nonna dopo due anni dalla tua morte, trovò il coraggio di lasciare il tuo papà. Per un po è rimasta da sola, aveva bisogno di riappropriarsi un po della sua vita. Poi, incontrò mio nonno ed è stata felicissima, ma in cuor suo non ti ha mai dimenticato. Mi ricordo che mio papà la trovava spesso con gli occhi lucidi quando guardava altri bambini." Melinda ebbe un'idea. "Andiamo da un prete che conosco io. Magari lui sa cosa devi fare per raggiungere la tua mamma." e così fecero.

Entrarono nella chiesa e don Michael stava in preghiera davanti alla Madonna con il Gesù bambino in braccio. Melinda gli raccontò quello che aveva appena vissuto con il piccolo Frederick. "Pregherò, affinché la Vergine Maria che è madre, possa aiutare il piccolo Frederick." "Può una preghiera aiutare in un simile caso?"

Dopo qualche giorno, si presentò lo spirito di una donna. Melinda era intenta a riordinare la stanza di Aiden. Quando si ritrovò la donna davanti, all'inizio si spaventò. "Ciao, sei tu che hai parlato a mio figlio Frederick?" "sei la sua mamma... sì, gli ho parlato io." "Nonostante fossi già dentro la luce, Dio mi ha dato l'occasione di venire qui a prendere il mio bambino." Melinda la guardò un po perplessa. "perché mi guardi così?" chiese lo spirito a Melinda. "sei la prima che incontro a cui non vedo i piedi. Anzi, sei la prima che vedo arrivare dalla luce. Pensavo che solo mio figlio potesse farlo." "Beh, a quanto pare stai iniziando anche tu. Non mi vedi i piedi perché arrivo dal paradiso. Le anime del paradiso non toccano il pavimento. Quello succede solo alle anime purganti, quello di toccare il pavimento intendo. La mamma celeste mi ha detto che il mio bambino mi aspetta con gioia, dov'è?"

Il bimbo arrivò appena sentito che la madre lo cercava. Lo prese per mano, salutarono e ringraziarono Melinda e andarono dentro la luce.


Melinda e le ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora