Prologo

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Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.
(Khalil Gibran)

Jami: considerata una ragazza forte, non mostrava quasi mai accenni di fragilità, eppure lo era.
Essa la spaventava, ed era come se intorno a lei si formasse un vortice nero capace di risucchiarla in men che non si dica.

Una ragazza condizionata dalle sue paure.

Ma, realmente, da dove proviene la paura?
L'angoscia o il panico, essendo degli stimoli molto forti, sono originari dal dolore, che nel suo caso, per la maggiore, erano una risultante proveniente dalle persone: gente in grado di sopprimerti con la loro lingua assomigliante ad una spada affilata.

E Jami, che era una ragazza alquanto perspicace, aveva imparato che la paura nasceva fondamentalmente per colpa dell'uomo, e che in fondo, giungeva il dolore, provocando una sgretolatura nel suo cuore di ghiaccio.

Il suo cammino non era mai risultato senza alcune difficoltà, l'asfalto era ruvido, con delle grandi e spigolose pietre, poteva scivolare e solo lei doveva tentare di trovare quella poca forza presente in lei, per rimettersi in piedi.

Ne era consapevole: avrebbe dovuto combattere il gelo, la pioggia, ed il mare in tempesta.

Non voleva essere trasportata da quell'onda così alta, capace di farla soffermare in un punto indefinito di quel mare ricco di segreti incolmabili.

Sola assenza di corrente.

{Un cuore di ghiaccio non potrà mai risultare equivalente ad un cuore di pietra, come un cuore di pietra non potrà mai risultare equivalente ad un cuore di ghiaccio.}

Le persone vedevano in lei solo un cuore di pietra.
Le persone non capivano ciò che lei sentiva.
Le persone fuggivano da quello che era.

Era indecifrabile, un po' come quei calcoli matematici quasi impossibili da risolvere: puoi sforzarti di capirli quanto vuoi, ma dentro di te sai benissimo che non riuscirai mai a trovare la soluzione.

I Don't Know MyselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora