CAPITOLO 3

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Thomas'POV
È l'alba e non riesco a dormire. Prendo dei pantaloni di tuta ,una maglia,la giacca di pelle e le mie converse. Il telefono non lo porto.
Dopo mezz'ora di camminata,arrivo in una specie di parco.Ci sono un sacco di panchine e tantissimo verde. È il mio "posto segreto". Vengo qui quando non so cosa fare,oppure quando sono turbato o arrabbiato. Guardo questo posto e penso che tutto vada via e mi calmo. Ma ad un certo punto, vedo una figura. Non riesco a capire chi sia . Sembra una ragazza . È seduta a gambe incrociate. Ha una felpa nera con il cappuccio alzato e ha dei jeans neri stretti e le converse,solo che,a differenza mia,nere. Mi avvicino e le tocco la spalla. Sobbalza e si toglie il cappuccio. <<Tu!>> urla lei. L'ultima persona che mi aspettavo di vedere qui. <<Che ci fai tu qui?>> continua lei. <<Piuttosto... che ci fai tu qui?!>>. <<Non rispondere con una domanda!>>. <<vengo quando posso. Tu?>> <<Idem>>. <<Torniamo a casa insieme. Ti va?>>. Non riesco ancora a vedere il volto perché mi da alle spalle. Quando si gira per rispondermi la vedo... <<Sarah!! Che ci fai qui?!>> <<Sono qui per la tua stessa motivazione!>> sbotta lei. <<Ok... scusa. Torniamo a casa insieme?>> <<No.>> <<Vorresti farti mezz'ora e passa a piedi da sola?>>. <<No,hai ragione. Andiamo prima che cambi idea>>.

SARA'S POV
Che avevo fatto?! Andare con lui?! Sono proprio stupida! Ormai non posso tornare indietro. Stiamo camminando da 20 minuti. È una zona con molti alberi che hanno radici molto lunghe. Intelligentemente, io ci salto sopra e incampo. Lui,però, mi afferra al volo, prima che io possa sbattere il culo per terra. Sono tra le sue braccia e ci guardiamo negli occhi. Passano 15 secondi,mi dimeno e mi lascia e fa finta di tossire . È proprio ciò che ci vuole. Il resto del percorso lo facciamo senza dire una parola.

Sono arrivata a casa e sono le 5:00 di mattina. Mio padre non sa che io vado in quel parco. <<DOVE CAZZO SEI STATA?!?!>> mi urla. Ma io sono troppo scombussolata per rispondergli. Così vado in camera mia,prendo il telefono,lo zaino ed esco di casa dirigendomi a scuola. Lo so,sono le 5:00 del mattino e voi direte che non sto bene ma nessuno sospetterebbe che sono a scuola in questo momento. Aspetto 2 ore e si fanno le 7:00 e mi arriva una chiamata da "Stronzo". L'ho salvato così perché non andiamo mai d'accordo. <<Cosa vuoi?>> rispondo acida.
<<Oh,ciao>> mi saluta. <<Senti Thomas,ci siamo salutati 2 ore fa>>. <<Sei a scuola.>> afferma. Come cazzo fa a saperlo. <<Non è vero!>>. Mento. Perché? Perché ho mentito? A lui? Forse perché ho paura di rivederlo. Ma nn ho paura di rivedere lui. Ho paura di rivedere i suoi occhi. Forse non saprei più come comportarmi. <<Bugiarda! Girati>>. Faccio come mi dice e lo vedo sorridere come un ebete. Attacco la chiamata e poi parla lui per primo:<<...>>

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Allora vi piace l'effetto suspense anche se non avete risposto ha quello che ho scritto nell'altro capitolo .
Adiossssssssssssssssssssssssssssssssssss

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