Preparativi

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"Jarvis, cancella tutti i miei appuntamenti." ordinò perentorio Tony Stark. Non aveva nessuna intenzione di lasciarsi tediare da noiosi giornalisti avidi di informazioni. Non quel giorno. "Subito, signore." La notte prima aveva fatto un sogno spaventoso, di cui ricordava ogni singolo istante. Non credeva nelle premonizioni, ma voleva assicurarsi del fatto che nulla di simile sarebbe mai accaduto: aveva perciò invitato nientemeno che Steve Rogers, Captain America, il primo Avenger, supersoldato dal gran culo (letteralmente, insomma, i film li avete visti) nella sua umile dimora. Avrebbe voluto fare le cose in grande, ma sapeva che il suo  Cap amava la semplicità. Aveva perciò optato per una semplice cenetta intima sopra i tetti di New York- sul serio. Aveva intenzione di preparare tutto sulla terrazza in cima alla Avengers Tower

Afferrò il tavolino pieghevole (che aveva comprato apposta per l'occasione) con la mano sinistra e infilò la tovaglia sotto il braccio. Poi prese le sedie (anch'esse pieghevoli e di stessa provenienza del tavolo) con la destra e si incamminò verso l'ascensore. Voleva fare il più possibile con le sue mani, anche se sapeva che Steve difficilmente l'avrebbe notato. Era importante per lui. Nonostante questo ringraziò che ci fosse Jarvis per aprire le porte "Se non esistessi dovrei proprio inventarti, Jarvis" disse più a sè stesso che al programma, una volta arrivato sulla vetta dell'ex Stark Tower. "Era una battuta di auto-compiacimento, signore?" "Può essere" replicò Iron Man, con un ghigno.

Nightmares of a Great HeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora