Non voglio essere un segreto

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Thomas uscí da quella casa dove poche ore prima aveva trascorso dei momenti che lui definiva bizzarri...ma WOW.
Era confuso, non sapeva cosa pensare. Si stava incamminando verso la fermata del pullman per poi tornare a casa.
-casa-
Quando era con Newt, sul divano, abbracciati,...beh...si sentiva a casa.
Durante il tragitto nel pullman Thomas non smetteva di pensare a cosa fosse successo a casa di Newt...il moro sapeva di avere gusti particolari, ma non provava un'emozione simile da molto tempo.
Non sapeva come avrebbe reagito quando lo avrebbe rivisto a scuola...e poi Teresa...glielo avrebbe detto?...Non sapeva che fare.
Tornato a casa sua si tolse la felpa e le scarpe e posò zaino e cartellina accanto a una sedia vicino all'entrata. Andò in camera sua e si buttò sul letto sfinito. Aveva provato cosí tante emozioni...alcune di cui non conosceva l'esistenza. Tutto ciò lo aveva sfinito e si lasciò avvolgere dalle coperte come se fossero le braccia di Newt che lo stringevano a sè e lo coccolavano, cosí si addormentò.
*Driiiiiiiin!*
Era la sveglia, segnava le 6:10 di mattina, Thomas era ancora stordito e stava morendo di fame ricordandosi che la sera prima non aveva cenato. Era compleatamente solo a casa, i genitori dovevano rimanere fuori per lavoro per alcuni giorni.
Fece una doccia veloce, si vestí con una camicia celeste e dei jeans neri, fece colazione con la solita tazza di latte caldo e cereali e poi l'adorato caffé. Si avviò verso la fermata del pullman con le cuffie nelle orecchie. Accendendo il cellulare vide diverse chiamate perse da Teresa e un suo messaggio, decise di leggere il messaggio...
~Tom lui é gay~
-Grazie Tes, non l'avrei mai scoperto senza di te...- pensò.
Salí sul pullman e prese posto. Vicino a lui dopo alcune fermate si sedette un ragazzo dal taglio quasi rasato, moro, muscoloso, un po' inquietante.
-Ciao Thomas- disse il ragazzo.
-C-ci conosciamo?-
-Io ti conosco...tu non conosci me, ma mi conoscerai presto.-
-Senti dimmi chi sei prima che mi innervosisca.-
-Vedi di stare calmo. Mi chiamo Gally. E si da il caso che io sia il fidanzato di Teresa.-
-cazzo questo mò mi ammazza- pensò Thomas cercando di nascondere il suo nervosismo.
-A okay, emmm allora?- Thomas Rispose con tono tranquillo.
-A okay?! A OKAY?! Beh caro non hai capito niente! Devi starle LONTANO.
-Teresa é una mia amica quindi evita di fare il geloso Gally! E poi perché non ti preoccupi che anche gli altri possano "rubartela"-
-Beh...Minho é fidanzato con Brenda, a Winston e Frypan lei non va tanto a genio e Newt é frocio, l'unico mio problema sei TU- Thomas a sentire quelle parole si voltò verso Gally e lo fissò negli occhi...
-Senti Gally! Non chiamare mai piú Newt in quel modo oppure...-
-Oppure cosa e?! Oppure cosa?!- Il ragazzo aveva il viso rosso, sembrava che stesse per esplodere.
-Oppure ti arriva un pugno dritto sul muso da stronzo che ti ritrovi- Thomas restò nella sua posizione, nessuno poteva chiamare Newt in quel modo, specialmente Gally.
-Come ha fatto Teresa a innamorarsi di te?- pensò.
-Senti Thomas non so chi tu ti creda di essere ma se solo provassi a tirarmi un pugno in faccia io ti spezzo le braccia cosí vediamo chi é che tira i pugni dopo.-
Thomas deglutí e rimasero entrambi in silenzio finché non arrivarono a scuola.
Appena scesero dal pullman c'era Teresa che guardava il telefono e Gally le andò in contro e quando la raggiunse la baciò. Thomas sentí una tale rabbia dentro di sè che non riusciva a spiegarsi. Non capiva come una ragazza come Teresa potesse stare con uno come Gally. Thomas si mise a camminare verso l'entrata della scuola quando all'improvviso una mano gli afferrò il braccio. Sperava che fosse Teresa.
Beh, si sbagliava. Era Newt.
-Molto meglio- pensò sorridendogli appena si voltò e vide che il biondino ricambiò con un ampio sorriso.
-Hey Newt, c-come va?- Nelle sue parole c'era un po' di imbarazzo.
•Tommy hey ciao• sorrise.
•Mmm....mi chiedevo se volessi accompagnarmi in classe...•
-Mm okay, a Newt...-
•Si dimmi...•
-Hai studiato algebra?-
•Certo...tu?•
-Ovvio che no....ahah-
•Già perché te l'ho chiesto ahah•
La prima ora del martedí era quella di matematica, nell'aula 34. Quando Newt e Thomas entrarono in classe presero posto nei due banchi infondo a sinistra, accanto al muro. La professoressa inizò a spiegare e la lezione si stava facendo noiosa...avevando due ore in quell'aula e Thomas per passare il tempo stava scarabocchiando su un foglio mentre Newt seguiva il movimento delle sue mani con lo sguardo.
-Thomas! Cosa stai facendo?- Era la professoressa, che con la sua voce squillante fece sobbalzare il moro dalla sedia.
-Si professoressa?- Deglutí.
-Hai studiato algebra?! Quello che ho appena rispiegato?!-
Scena muta.
-Bene signor Evans si accomodi pure fuori dalla porta-
Thomas uscí dalla classe alzando gli occhi al cielo.
-E lei signor Hampton?!
•Emm...no neanche io...• Mentiva.
-Beh sa già dov'é la porta-
•Vado vado•
Thomas sentí la porta della classe che si apriva, era Newt.
-E tu che ci fai qui?- Il moro era un po' confuso...Newt gli aveva detto che aveva studiato...perché la prof lo aveva fatto uscire?...
Il biondino si avvicinò lentamente all'orecchio del moro e sussurrò...
•Qualcuno doveva farti compagnia...no?•
Thomas deglutí e infondo era contento che Newt fosse lí con lui...
-Già- gli rispose il moro con un leggero sorrisetto.
•Tommy...senti...volevo chiederti se...•
-Si dimmi?-
•Volevo chiederti se ieri...se ieri ti ha dato fastidio....il bacio...e tutto quello che é successo dopo...•
Ci fu un attimo di silenzio.
-No. Certo che no. Newt tu mi piaci e non poco...hai un non so che che mi attrae a te, se non ti sto vicino sento che qualcosa mi manca...come respirare.-
•Wow...beh Tommy...ti dico questo e poi un'altra cosa...io non mi pento di ciò che ho fatto ieri...volevo baciarti, dovevo baciarti.•
Thomas si avvicinò a Newt e lo baciò senza esitare...gli mancavano quelle labbra morbide che sapevano di caffé. C'era qualcosa che lo eccitava in quell'odore. Il biondo si staccò dalle labbra del moro mordendosi il labbro inferiore...
•Tommy... Ti chiedo solo questo...il nostro rapporto deve rimanere un segreto•
Piombò il silenzio dopo quella frase e Thomas rivolse il suo sguardo verso gli occhi di Newt che aveva un'aria seria e triste...
-Perché?...-
Newt esitò un momento.
•Perché ti sfotterebbero come hanno fatto con me...e questo mi farebbe troppo male...Tommy•
-Newt...lascia che mi sfottino...non me ne frega niente...non credo che potrei rinunciare a tenerti per mano, a baciarti...a guardarti negli occhi per ore...-
•Io...io...é colpa mia...sono un egoista...mi piace un ragazzo e poi faccio di tutto per rendergli la vita impossibile...•
-Tu non sei un egoista, e non mi hai reso la vita impossibile...io mi sveglio la mattina e trovo la voglia di andare a scuola solo perché so di trovarti lí...davanti alla fermata, cosí nasce un sorriso sul mio volto-
•Tommy...•
Il biondo strinse Thomas in un abbraccio e iniziò a piangere.
Thomas ricambiò l'abbraccio sentendo di non poter far nulla per Newt.
-Hei scemo guardami-
Newt alzò gli occhi, rossi per il pianto.
•É solo che ogni volta che mi piace qualcuno...questo poi scappa via da me...e il mio cuore non lo sopporterebbe un'altra volta...•
-Hey...sarei un pazzo se scappassi da te...un pazzo-
Il moro si avvicinò di nuovo a Newt e lo baciò, un bacio che fu come un sigillo alla promessa fatta.
Il biondo lo guardò fisso negli occhi...
•Un pazzo...•

Il tuo respiro é il mio ||Newtmas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora