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Amy.

«Allora, Amy, che mi dici di te? Come mai stavi piangendo in bagno?» dice il mio nuovo amico.

«Beh, tutti mi prendono in giro in questo istituto... Sopratutto per il mio peso...» sospiro distrutta.

«Non preoccuparti, sono come te... Io non ti prenderò in giro..» mi guarda negli occhi; diamine, i suoi sono davvero bellissimi.

«Le persone non riusciranno mai a capire i miei sforzi nell'essere una persona migliore, di perdere peso... Mai...» Una lacrima scivola via dal mio viso.

«Lo so, volevo vedere loro nei nostri panni. Sono solo dei fottuti idioti...» passa una mano su e giù contro la mia schiena per tranquillizzarmi.

«Che mi dici di te?» cambio argomento.

«Beh, ho da poco aperto una palestra, ma vengo preso in giro appunto per questo. Un giorno vennero nella mia palestra e spaccarono tutto... Così é chiusa da un mese tipo...» sospira malinconico.

«Oh, mi spiace tantissimo...» lo guardo mentre inizia a versare qualche lacrima.

«Questo però è ingiusto... Perché non possiamo vivere felici noi persone formose? Che abbiamo fatto di male? Io ho un carattere buono, non creo problemi a nessuno... È ingiusto...» inarca le sue sopracciglia in un gesto triste.

«Non ne ho idea...» ammetto.

Ho da poco conosciuto John e mi sembra simpaticissimo. Davvero, non ho mai conosciuto persona cosi divertente nel auto-prendersi in giro.

«Loro non capiranno mai che significa mangiare liberamente, saziarsi. Il cibo è sacro e di certo io non controllo le calorie prima di mangiare.» ridiamo entrambi.

«Su questo hai veramente ragione!» rido.

«Loro sono scheletri che camminano per l'Istituto!» imita un robot e inizio a crepare dalle risate.

«Per non parlare delle foto allo specchio!» fa il finto fotomodello e mi piego dalle risate.

La bidella viene verso di noi e ci ordina di fare silenzio.

«Lei è un'altra!» sussurra John.

«Nah, dai perché? Lei mi sta simpatica.» sorrido.

Ride.

«Come mai hai aperto una palestra?» chiedo solo per ennesima curiosità.

«Beh, le mie intenzioni nella vita sono quelle di diventare un ragazzo normale, di esser accettato almeno da qualcuno. Di migliorare... Di avere una vita normale, come tutti. Ma vedo che questa scelta non fa per me. Dai Amy, ammettilo anche tu. Chi preferirebbe un bel ragazzo popolare invece di me? Tutti.» abbassa lo sguardo.

«Beh, su questo ti do ragione. Ma una persona può essere anche bella dentro e orrenda fuori. Chissà quei ragazzi 'belli' non so, insultano, pugnalano alle spalle! Noi persone così potremmo anche essere orrende, ma siamo buoni dentro. Siamo forti, è questo che conta. Siamo diventati forti grazie agli insulti di quei ragazzi e ragazze 'belle'! Ricorda John, non si giudica un libro dalla copertina, bisogna dare importanza al contenuto.» gli sorrido.

Adesso vedo che ha le idee più chiare.

«Grazie mille Amy.» sorride.

Annuisco sorridendo.

«Sai, avevo una mia nonna molto dolce... Ricordo ancora quand'ero piccolo e venni preso in giro dai miei amici di materna. Ricordo bene le sue parole, disse "Ignorali, loro non capiranno mai che significa essere felici". Ho riflettuto molto su quelle parole, ancora oggi non riesco a trovare una combinazione. Non capisco.» guarda il vuoto.

«Forse perché le persone che amano dolcetti sono le più felici!»

«Forse hai ragione!» sorride.

Adoro far sorridere coloro le quali vengono insultate. Io non sono una ragazza che si vanta del proprio peso, tantomeno sottovaluta per la propria vita (beh spesso), ma il mio unico obiettivo è quello di regalare un po' di felicità.

John è un ragazzo che sembra sottovalutarsi spesso. Ma non è corretto così. Dovrebbe essere più allegro e divertente.

Poi non siamo soli in questo mondo ad essere grassi; esistono anche casi peggiori.

«Hobby preferito?» la sua voce mi riporta alla realtà dai miei pensieri.

«Adoro leggere e disegnare...» Non ho mai dato così tante mie informazioni a persone nuove, mi sento a disagio.

«Sono curioso nel vedere i tuoi dipinti!» sorride «Che generi leggi?»

«Beh varia a seconda del mio umore; lo so, potrebbe sembrarti strano ma è così. Ma, sopratutto, adoro leggere romanzi rosa.» ammetto.

«Uno in particolare?» si acciglia.

«Colpa Delle Stelle di John Green.»

«Beh un po' antico come romanzo, non credi?»

«Le cose più antiche sono le migliori! Quindi l'hai letto anche tu?»

«Solo la prima pagina perché, se devo dirtelo, odio leggere.» ride.

«E io che pensavo di aver trovato qualcuno con i miei stessi interessi.» rido.

«Videogame?»

«Beh, si. Ovvio!»

«Visto? Allora non siamo così diversi.» ridiamo.

La campana suona segnalando la terza ora.

Il solo pensiero di ritornare nella mia classe, mi fa salire l'ansia.

«Dovrei andare...» mi rivolgo verso John.

«A quanto pare, anch'io. Allora, a dopo?» sorride.

Annuisco.

«Ciao Amy! A dopo!».

«Ciao!»

Inizio ad incamminarmi verso la mia aula.

Devo farcela, posso farcela! Ci riuscirò!

Devo affrontare tutto adesso. Io ci riuscirò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 25, 2016 ⏰

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