1st.

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Era una sera chiara, illuminata dalla luce emanata dalla Luna che entrava dai vetri scheggiati delle mie finestre.
Quella sera avevo iniziato a mangiare molto presto perché mi sentivo stanca e assonata e non vedevo l'ora di sdraiarmi sul mio letto caldo, sotto un lenzuolo in seta rosa confetto a sua volta infilato sotto un piumone caldo riempito in piuma d'oca, gli orli di quest'ultimo erano ricamati in pizzo e sotto quelle coperte mi sentivo una vera principessa ma quando mi risvegliavo dal sonno fatto, ahimè, mi rendevo conto che era solamente stato un sogno e la realtà era molto diversa da quella immaginata.
Finita la cena avrei infilato la mia vestaglia da notte verde smeraldo e sarei entrata in camera mia, chiudendomi a chiave e iniziando a leggere il mio libro.
Per cena quella sera avevo ordinato un pollo arrosto con patate al forno, per mancata voglia di cucinare un'altra volta, mangiai velocemente mentre guardavo una commedia che quella sera davano in TV.
Mentre guardavo fuori pensai che per essere autunno inoltrato non faceva molto freddo ma dalla finestra del salotto si potevano vedere gli alberi spogli tipici dell'autunno. Nel mio giardino sembravano crescere foglie di mille colori diversi con sfumature che la luce della luna metteva in risalto. Si potevano trovare foglie arancioni con sfumature rosse e viceversa, foglie ancora verdi cadute dai rami spogli a causa del vento, foglie marroni troppo secche per poter resistere ancora appese al braccio di un albero, foglie gialle e persino foglie viola.
Amavo l'autunno perché riempiva il panorama con i suoi colori e gli alberi sembravano pitturati a causa delle loro intense tonalità.

Dopo aver finito le patate al forno e aver ripulito completamente il mio piatto lo lavai accuratamente nel lavello togliendo ogni singola briciola. Dopodiché ritirai la tovaglia sporca e spendi la televisione.
Attraversai un lungo corridoio per arrivare in camera mia e mi soffermai a lungo per scrutare ogni singolo angolo di quelle pareti:
La pittura si era seccata e scrostata dal muro, lunghe crepe attraversavano la parete tagliandola in due parti irregolari e grandi ragnatele di polvere pendevano dai quattro angoli delle pareti.
Ci sarebbe servita una ripulita ma in quel periodo ero troppo impegnata per trovare anche del tempo per ripulire.
Proseguii il corridoio fino ad arrivare alla mia stanza, era una bella camera, l'avevo pitturata io di un colore sul lilla appositamente scelto da me ed ero rimasta abbastanza soddisfatta del lavoro fatto, indossai la mia vestaglia verde appoggiata sotto il cuscino rosa confetto e andai in bagno.
Il bagno era la camera più illuminata di tutte, aveva due grosse finestre che costeggiavano le pareti ed era di un blu acceso.
Presi la saponetta appoggiata sul bordo del lavandino e me la strofinai un po' sulle mani per poi passarmele sulla faccia. Mi asciugai e successivamente mi lavai i denti, mentre mi passavo con impegno lo spazzolino sui due incisivi mi guardai allo specchio, in quel piccolo specchietto che prendeva metà viso vidi riflessa completamente la mia immagine.
Davo l'idea di una ragazza semplice e sincera, con un viso candido e gentile ma dietro quell'apparente immagine si nascondeva una forte personalità, abbastanza forte per essere riuscita ad andare avanti da sola per più di dodici anni.
Superato l'aspetto interiore apparentemente falso, mi soffermai sui lineamenti del viso.
Avevo un piccolo naso che, in confronto alle misure del resto del mio viso, era della giusta grandezza, i miei lunghi capelli corvini mi accarezzavano il viso e mi scendevano fino a metà della spina dorsale, i miei occhi avevano un taglio a mandorla e quella sera osservai loro con particolare attenzione, erano di un colore che dava sia sul verde che sul color nocciola, avevano delle sfumature strane, non li avevo mai osservati così attentamente e a guardarli così mi sembrava di riuscire a leggerci dentro, erano così trasparenti e profondi.
Le mie guance erano rosee ma non troppo paffute e per ultimo le mie labbra, non erano sottili e neanche troppo carnose, avevano un colore che dava sul rosso e sembravano morbide. Ero rimasta abbastanza soddisfatta della bellezza del mio viso ma non altrettanto del mio corpo.
La mia colonna vertebrale scendeva lungo la schiena curvandola leggermente, il mio
bacino era sottile, le mie gambe e le mie braccia erano minute, tuttavia i miei piedi non erano così piccoli.
Il mio corpo non mi piaceva affatto, la vestaglia da notte mi rendeva anche più magra di quello che ero.
Non persi più tempo a guardare il mio corpo e dopo essermi assicurata di aver lavato accuratamente i denti mi asciugai la bocca, ritornai in camera mia, mi sdraiai sul letto, mi misi sotto le coperte, presi il mio libro nuovo, sfogliai velocemente le pagine per poterne sentire l'odore e inizia a leggere, gli occhi mi si chiudevano da soli man mano che andavo avanti con la lettura ed ero diventata sempre più stanca, finii a fatica di leggere la quarta pagina e mi addormentai, con il libro ancora aperto tra le mani, senza neanche accorgermene.

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