Capitolo 1

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Quando mi svegliai mi ritrovai circondata da una vasta campagna, ero confusa non ricordavo niente,ad un tratto senti chiamare: <<Annabhet,Annabhet,finalmente ti sei svegliata erano ore che dormivi!>>. Mi guardavo in torno ma non vedevo nessuno fin quando non scorsi un bel ragazzo con capelli lunghi e biondi e con due meravigliosi occhi color cielo, stava correndo verso di me e aveva in mano una strana valigetta di pelle nera con una grande scritta, non riuscivo bene a leggere ma dopo svariati tentativi capì: Stat è buono. Mi ricordo che la prima cosa che dissi fu:<<Ma tu,chi cavolo sei?>> I suoi occhi si spensero pieni di delusione e con voce rotta mi disse:<<Sono Jacob>> io cercai di dire qualcosa ma i miei pensieri furono interrotti da<<Dai Jacob, lascia stare è normale che non si ricordi niente non la stressare,oh,comunque io sono Peetar e sono il capo di questa stupida missione da parte di Start>> io ero più confusa di prima e con voce rotta dissi<<Che missione?>> Peetar mi guardo' come se avessi fatto una stupida domanda da 2° elementare ma con una voce dolce e tranquilla mi disse<<Tranquilla ,ricorderai molto presto>> e mi aiutò ad alzarmi,Jacob lo guardo' come se avesse ucciso qualcuno ma subito si voltò verso di me con un grande sorriso che si spense non appena si ricordò che non sapevo nulla sul suo conto e con sguardo triste mi portò in una strana capanna dove c'erano strani ragazzi pieni di cicatrici e vari piercing in svariate parti del corpo. Là, incontrai una ragazza che si chiamava Greta e che fu molto simpatica con me:<<Quindi non ti ricordi proprio niente della tua infanzia??!>> mi chiese lei,<<No...>> risposi. Lei,tagliò corto e mi mostrò la mia stanza dove avrei dovuto passare la notte. In quella notte feci sogni inquietanti: C'era una piccola bambina sdraiata su una barella da ospedale dove tanti medici le continuavano a dire che Start era buono e che non c'era bisogno di preoccuparsi e che fra un po' di anni anche lei sarebbe entrata a far parte della missione, la bambina era abbastanza confusa ma continuava ad annuire come un piccolo robot. Mi svegliai di soprassalto urlando e facendo prendere a tutto il campo un bello spavento... Peetar fu il primo a precipitarsi in camera mia per capire cosa fosse successo e senza pensarci due volte mi prese in braccio e mi portò dentro la sua stanza facendomi sdraiare sul suo letto e portandomi da bere un anomalo succo color porpora<<Cosa sarebbe questa cosa??>> <<Serve per ricordare...>> <<Ah, grazie per la tua spiegazione molto accurata>> dissi in senso ironico.<<ha ha, molto simpatica, bevi prima che ti sentirai peggio>> <<Ok,va bene>>lo bevvi tutto d'un fiato e mi venne subito un forte sonno.
Ero,io quella bambina e questa era la missione di cui parlavano i dottori, io ero qui perché come il resto di questi ragazzi ero diversa e al popolo di Start non piacevano quelli divesi. Ora sapevo chi ero e nessuno mi avrebbe privato di questo...

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