La giostra.

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Quella notte avevo sognato la prima volta che avevo visto a Harry.

Stavo sull'altalena, all'improvviso mi ritrovo un ragazzo alto, magro, e capelli ricci, i suoi occhi erano stupendi.

«hei» disse.

«ciao» sorrisi

«vieni in spiaggia con noi?» e indicò un gruppetto di ragazzi. Li guardai.

«emmmh no...grazie lo stesso»

«dai, mica ti stupriamo!»

Lo vuardai terrorizzata, ma chi lo sa?!

«s-scusa»

«andiamo» dissi. Mi alzai e andai da loro. Feci amicizia con tutti. Louis, Liam, Zayn e quel ragazzo di prima Harry. Diventammo amici poi...poi il bacio, glu abbracci, le parole, il dolore. Quella giostra era diventata la NOSTRA giostra. Poi andò a torino e io ritornai a Londra. Da la non ci siamo più sentiti, apparte quel giorno dove mi aveva lasciata.

«SCENDI! C'E' HARRY!»

«merda» pensai

Mi lavai e mi vestì e scesi in cucina, presi lo zaino e mi avvicinai ad Harry.

«ciao» dissi

«hei» rispose

«cge ci fai qua? Ti avevo detto che...» non mi fece finire di parlare che rispose

«lo so quello che hai detto, infatti quando siamo fuori la scuola non ti rivolgerò la parola»

«vado con Niall, ciao»

«no, aspetta!»

«che vuoi?!»

«n-niente, ciao»

«forse dovrei dirtelo io "ciao" questa è casa mia»

«già»

lo accompano alla porta e usciamo. Io vado da Niall. Busso alla porta.

«chi è?»

«Hope» apre la porta.

«hei ciao Hope»

«ciao. Sei pronto?»

«si, aspetta» prende lo zaino e viene a me.

«andiami da Demetria?» gli dico.

«certo»

Andammo a prendere a Demetria e poi andammo a scuola.

«che ti prende?» mi disse Demetria.

«niente» le dissi.

«non hai parlato per tutto il tratto per andare a scuola, mi preoccupa questo»

«è venuto Harry a casa mia»

«davvero?! E che voleva?»

«voleva che andassimo a scuola insieme»

«e tu hai rifiutato dicendogli di non rivolgerti la parola, giusto?»

«si, in un certo senso si»

«perchè?»

«perchè qua io sono la sfigata, quella invisibile, e lui non deve essere come me!»

«perchè? perchè dici questo?»

«questo cosa?» dice un ragazzo dietro di me. Mi giro  e vedo Harry.

«vattene» gli dico, ma lui non se ne va. Mi giro.

«senti Demetria non è il posto giuto per parlare»

«okay»

Mi giro e vado a sedermi al mio posto.

Dopo scuola andiamo io,Niall,Demetria e Giulia in piazzetta.

«che fate di bello oggi?» ci dice Giulia.

«secondo te? Io vengo a pattinaggio» le dico

«io anche» dice Demetria.

«io niente» dice Niall.

«vuoi venire a vederci?» gli dice Demetria.

«posso?»

«ma certo amore!perchè non dovresti?»

«okay allora vengo»

«perfetto!» urlo tutta contenta.

«mangiamo qualcosa?» dice Niall

«pizza?» propongo.

«si!» urlano in coro

«ahahhaha okay»

Ci incamminiamo. All'improvviso spunta Harry. Lo evito e vado avanti.

«Hope ti devo dire una cosa»

«dipende»

«tu avevi detto che potevamo rimanere amici»

«infatti, avevo»

«ma..»

«ma non ti sei fatto sentire per tutto questo tempo e ora vuoi venire a rompermi i coglioni? eh no cazzo, non ci siamo proprio»

Harry guardò le punte delle sue scarpe, erano molto più divertenti che guardarmi negli occhi.

«ma ave o detto che in estate avremmo...»

« ci avremmo ammoccati e poi? A settembre rompere di nuovo? Tu vuoi solo vedermi soffrire»

Non mi ero accorta che Demetria e Niall si eramo allontanati.

«beh che vuoi?» gli dissi «te ne vai dai coglioni? Non mi interessi più, Harry» Dissi guardando la punta delle mie vans.

«guardami in faccia e di che non mi ami»

alzai lo sguardo. Lo vuardai negli occhi.

«non mi interessi più, non ti amo» dissi, appena andò via mi accovacciai a terra a piangere. Non ci credo che l'ho fatto. A me piaceva, e tanto. Vedevo come andava via. Ad un certo punto si fermò, si girò verso di me e mi venne incontro. Io mi asciugai le lacrime velocemente.

«ah ti saluta zayn»

«okay, lo chiamerò dopo»

«dopo?»

«si dopo, con lui ci parlo, e tanto»

«oh, okay ciao»

«ciao»

e se ne andò. Difronte a me ci stava una giostra, la stessa giostra quando avevo conosciuto Harry, però sta a Londra e non in Calabria.Andaia sedermi sull'altalena e piansi a dirotto, pensai a tutti quei momenti belli che ho passato con Harry...e ora. Una mano mi toccò la spalla.

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