capitolo 3

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M= dai Lucas Lasciala stare intanto non ha nemmeno una sorella , per chiederli i soldi
Non potevo credere a quello che aveva detto , tutti sapevano che mia sorella non c'era più , perché era la più popolare del liceo , così con quella frase e con il cuore spezzato mi alzo in piedi e quasi come se fosse una reazione automatica la mia mano scocca sulla faccia di Matt così forte , che me ne stupisco anch'io e in modo calmo e cercando di trattenere le lacrime dico:
Io= ascoltami , anzi ascoltatemi tutti , potete darmi i calci , i pugni , premdermi in giro ma non provare mai più a nominare mia sorella perché non merita di essere nominata da persone schifose come te , quindi ti consiglio di non farlo .
E detto questo suona la Campanella e lui e il suo gruppo di amici se ne vanno senza dire una parola e a me tornano in mente le parole di mio babbo e di Lucas , è vero non valgo niente , dovrei morire , e mi vengono in mente le scene dell'incidente così inzio a piangere , il fiato inizia a mancare e l'unica cosa che ricordo è che vedo tutto buio .
Macchina , luce , festa e poi BAM... imbulanza , urla e lacrime
Mi sveglio di sopprasalto e vedo che era il solito incubo ma appena vedo che non sono in camera mia mi alzo cautamente dal letto e mentre sto per aprire la porta , essa si apre di scatto e mi compare davanti Matt che mi dice :
M= sei svenuta a scuola ripetevi queste parole in continuazione " festa , macchina , sangue e lacrime " e stavi tremando tutta e poi come ho detto prima , sei svenuta così non sapendo dove abiti ti ho portato in casa mia .
Non posso crederci di aver avuto un altro attacco di panico e in più mi sono fatta vedere così debole davanti a Matt così trovo il coraggio di guardarlo negli occhi , ma non avrei dovuto perché sono di un blu intenso , tutt'altro differente da il mio azzurro spento quasi verde ; quindi deglutisco e dico :
Io= ascolta , grazie per avermi portata qui ma non ho bisogno del tuo aiuto ne della tua compassione , dopo tutto quello che mi hai detto oggi
E al ricordo una lacrima mi riga il volto . Lo oltre passo , scendo le scale , prendo il mio zaino ed esco da quella casa . Ormai sono due ore che giro per la città , perché non voglio tornare in quella che dovrebbe essere chiamata "casa " però visto che guardando il cellulare vedo che sono ,e 17: 40 e si sta facendo mi in cammino verso "casa " . Appena varco la soglia di casa, cerco di salire le scale il più silenziosamente possibile , ma mentre apro la porta , mi sento tirare i capelli e sbatto il sedere per terra e mio babbo ,o almeno quello che rimane di lui , mi dice in modo sadico:
B= dove sei stata troietta ?
E io cercando di trattanere le lacrime dico :
Io= A... a.... scuola
Ma lui ovviamente mi tira su , sempre tenendomi per i capelli , e mi da uno schiaffo così forte che sono sicura che mi abbia lasciato l'impronta delle dita e mi dice :
B= vai subito a letto senza cena non meriti neanche quella , tua madre ha fatto bene a lasciarti
E con queste parole che mi traffingono come se fossero una lama di vetro , entro in camera , mi chiudo la porta alle spalle e cado lentamente , lasciando che tutto il dolore venga fuori con le lacrime perché ormai , quello che mi rimane è piangere .

Ciao a tutti !!!! Ecco un nuovo capitolo , spero vi piaccia .
Quanto ancora resisterà Elena ? Per tutto questo dolore ?😢😢😘😘😘

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