Arrivo

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Sono in ritardo, anzi no, ritardissimo. Ma insomma, possibile che non riesca ad arrivare puntuale nemmeno il primo giorno di scuola? Che poi dici: magari abita fuori città, magari ci ha messo ore ad arrivare...no, casa mia è accanto alla stazione, ma naturalmente per una ritardataria cronica come me non fa differenza: io riuscirò sempre ad arrivare in ritardo.
Ed eccolo lì, di fronte a me, il binario nove, lo guardo per qualche secondo cercando il coraggio di correrci contro, poi mi basta lanciare un'occhiata all'orologio (10:50) per convincermi. Faccio un bel sospiro e oltrepasso la barriera sana e salva.
La prima cosa che noto una volta dall'altra parte è il numero di ragazzi e genitori presenti, saranno centinaia, in un angolo riconosco quelli che devono essere i Potter, almeno credo che l'uomo in piedi sia lui, la cicatrice è quella. Acconto a loro c'è un plotone di rossi che mano a mano salutano gli adulti e salgono sull'Espresso insieme a tutti i ragazzi, a questo punto mi rendo conto che forse dovrei salire anch'io, raccolgo tutto il coraggio che mi è restato in corpo e mi dirigo verso l'entrata più vicina.

Qui ho subito problemi con il baule che è troppo pesante, non che io sia una di quelle ragazze stecchino, intendiamoci, solo che il baule è pesante, lo zaino in spalla non aiuta e per di più il mio cuore sembra che voglia battere il record mondiale dei cento metri in scopa. Mi giro per scusarmi con i ragazzi dietro di me e quando torno a concentrarmi sul mio baule mi accorgo che qualcun mi sta aiutando (sia benedetto il gufo di Merlino), è un ragazzo biondo, biondissimo, e una volta caricato il baule mi sorride: -Baule pesante, eh? Io comunque sono Scorpus-

-Aleksandra, con k s non x, non so cosa si erano bevuti i miei genitori prima di andare all'anagrafe- ecco, la prima persona che mi rivolge la parola e me ne esco con la solita battuta penosa, ottimo lavoro Ale.

Scorpius però non sembra notare la stupidità della battuta, ride e mi fa un cenno con la mano: -Beh, Ale con la k ci vediamo, magari vieni smistata in Serpeverde!-

Odio pensare a quale sarà il mio futuro dormitorio, mamma era Corvonero, da lei ho ereditato l'intelligenza e la furbizia, ma non la voglia di studiare, mentre papà Tassorosso, ma io non mi sento affatto Tassa; molti dicono che la mia determinazione e il mio coraggio (non so dove lo vedono) mi porteranno a Grifondoro, altri sostengono che la mia ambizione e l'orgoglio sono Sepeverde, io non so nulla.

Decido che forse è ore di trovarmi un posto a sedere e quindi apro il primo scompartimento che trovo sperando che sia vuoto, o comunque con qualcuno di tranquillo, mai sbagliata più di così: dentro c'è la banda Potter-rossi al completo, li guardo per qualche secondo poi decido finalmente di parlare: -Posso sedermi? Tutti gli latri sono pieni- non è vero, nemmeno ho controllato, solo che mi sembrano simpatici. I ragazzi e una ragazza mi guardano sorridendo come se non fossi una ragazzina scassaPluffe che è venuta a farsi gli affaracci loro e uno moro con gli occhi verdi, un verde strepitoso, a dirla tutta, mi risponde che sì, certo, che potevo entrare. Dopo aver messo il baule sotto al sedile essermici seduta sopra mi accorgo di non essermi ancora presentata: -Io sono Aleksandra, ma va bene anche Ale o quello che volete, sto per iniziare il primo anno- 

-Piacere. Io sono James, lui è mio fratello Albus, mio cugino Fred, Rose, sempre mia cugina e lui è Gabriel Kyle- quello che aveva appena parlato, James è un ragazzo alto, con i capelli castano scuro, occhi scurissimi e un'aria da ragazzo capace di creare lo scherzo più epico della storia, record detenuto dalla sottoscritta, ad ogni nome indicava uno studente seduto con lui: Albus, quello che mi aveva invitata a entrare, aveva una sciarpa rossa oro al collo e mi guardava incoraggiante; Fred ha i capelli castani con sfumature rosse tenuti volontariamente spettinati e ha l'aria di essere il braccio destro di James, o magari era il contrario. Rose sentendo il suo nome si era spostata i capelli rossi una spalla e mi aveva guardata timida, sembrava fatta di porcellana, Gabriel invece è completamente diverso dagli altri, probabilmente perché non è di famiglia, moro con gli occhi blu scuro, alto e muscoloso, mi scommetterei la bacchetta che gioca a Quidditch. Nel complesso sembrano simpatici.

Hogwarts 19 anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora