il giorno

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Una domenica d'estate, delle guardie della SS hanno fatto irruzione a casa nostra. Ci chiesero se fossimo la famiglia indicata nell'elenco, mia madre annuì tremando e piangendo, una guardia mi prese per un polso e ci arrestò tutti tranne mia madre perchè era di origine tedesca. Non capivo, avevo solo otto anni, mio fratello piangeva, perchè ormai sapevamo che quella casa e nostra madre non avremo visto più, e mio papà era preoccupatissimo. Ci fecero salire su un treno dove ci rimasi per due giorni senza cibo nè acqua, in piedi e al caldo cercando di farci spazio tra i morti di stenti e le persone in piedi affianco a noi. Quanndo ci fecero scendere non vidi il paesaggio che mi aspettavo, era tutto grigio e per terra c'erano morti, ecco, questa era ciò che ci aspettava, questa era Auschwitz!
Mi aggrappai al mio papà ma ci divisero subito. Allora diedi la mano al mio fratellino e tenendolo stetto a me salutavamo il nostro papà mentre lo portavano lontano da noi, quella fu l'ultima immagine di mio padre, il mio dolce papà.

Auschwitz 1934Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora