Capitolo 1

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Nonostante fossero le prime ore del mattino,la città di Milano era già in fermento; turisti che osservavano il centro, ragazzi che andavano a scuola, gente che correva, andava e veniva.
La mia vita a Milano sarebbe stata frenetica, tra casa e università ma non mi pento della scelta che ho fatto; anche mio padre ha studiato qui perciò so già cosa mi aspetta.
"Signorina,Signorina mi sente?"
"Si mi scusi ero distratta" a distogliermi dai miei pensieri fu proprio il segretario che probabilmente tentava invano di spiegarmi gli orari.
" Non si preoccupi, bene le dicevo il lunedì,il mercoledì e il giovedì le lezioni si svolgeranno di mattina mentre il martedì e il venerdì farete approfondimenti pomeridiani legati sempre al vostro indirizzo di studio; in questo caso medicina."
"Bene, grazie a lunedì allora"
"Arrivederci e in bocca al lupo"
Uscì subito dall' Università, ero a Milano solo da due ore e avevo ancora le valigie in mano.
Ero curiosa di conoscere la mia nuova casa sopratutto Nicolas, il figlio di una amica di mamma che sarebbe stato il mio coinquilino, non sapevo nulla di lui ma credevo che frequentasse l'Università.
Presi la metro e scesi dopo tre fermate; mi ritrovai dopo 5 minuti davanti alla mia nuova casa.
Il mio cuore batteva all' impazzata, quasi usciva fuori dal petto; stavo per incominciare una nuova vita lontana da casa.
La mia nuova casa era un appartamento in una delle palazzine del recidence.
Notai subito che c'era un parco giochi e molto verde lo spazio all' aperto era notevole e ben curato.
Citofonai e non rispose nessuno ,evidentemente Nicolas era fuori casa; perciò aprì io con le mie chiavi.
Salì le scale e arrivai davanti la porta di casa di Nicolas; sarei dovuta rimanere da lui per due giorni finché casa mia ovvero difronte alla sua non sarebbe stata pronta.
Bussai alla porta. Niente.
Bussai un' altra volta. Niente.
Decisi così di prendere le chiavi e aprire la porta.
Non potevo credere ai miei occhi; bicchieri sparsi ovunque, coppie che pomiciavano, musica assordante e tanti tanti ragazzi.
Decisi di farmi largo tra la "folla" e di correre a cercare Nicolas.
Mentre chiamavo Nicolas nel corridoio notai dei ragazzi che mi fissavano ma non feci caso a questo.
"Nicolas" urlai io per l' ennesima volta, si girarono tutti con aria interrogativa e nella sala c'era silenzio, un silenzio di tomba finalmente.
"Ehi so di essere desiderato ma diamoci una calmata" disse improvvisamente una voce maschile.
Mi girai di scatto, avevo ancora le valige vicino a me.
"Nicolas ?" Chiesi io.
"Si sono io. Tu invece chi sei?" Fece con aria spavalda.
Nicolas è un ragazzo alto, capelli neri con degli occhi color oceano nel vero senso della parola.
Mi resi subito conto che ero rimasta a fissarlo perciò mi affrettai a parlare.
"Sono Grace la figlia dell' amica di tua mamma"
Ero furiosa e dalla voce si sentiva.
In questa casa c'era il caos come potevo concentrarmi per l inizio dell' università in questo modo.
"Ah Grace lascia le valige sopra in camera tua e unisciti a noi"
"Scherzi vero?" Feci io con aria arrabbiata.
"No,su rilassati vieni" disse lui.
"Ok ragazzi ascoltate. Purtroppo sono costretta a mandarvi via, per i troppi schiamazzi sta arrivando la polizia quindi se non volete essere beccati quella è la porta andare via" e nel mentre Nicolas mi osservava con aria sorpresa tutti i ragazzi stavano tornando a casa.
Dopo 5 minuti, quando tutti andarono via presi le mie valigie.
"Come ti permetti a mandare via i miei ospiti" chiese lui.
" Senti Nicolas, tra un giorno incomincerò l' università, ho un test importante e vorrei finire di ripassare, io non ho la minima idea di cosa studi e non mi interessa ma per favore per lo meno lascia studiare me"
"Quando te ne vai da casa mia" chiese di nuovo lui
" tra tre giorni per trasferirmi nella casa accanto alla tua, quindi dovrai abituarti all'idea che in questo mondo qualcuno ha voglia di studiare a differenza tua"
"Certo che sei proprio simpatica.Quando troverai un ragazzo avvertimi perché con questo tuo atteggiamento.. Il ragazzo lo trovi solo in TV" rispose Nicolas spavaldamente, mentre rideva sotto i bassi.
"E tu avvisami quando deciderai di diventare più intelligente"
Entrami ci scambiammo uno sgardo e ridemmo, Nicolas mi mostrò la mia stanza e decisi così di andare a dormire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2016 ⏰

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