I capitolo

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Sento dell'erba umida sotto di me, mi stuzzica la pelle irritandola nelle parti più sensibili.
Sono sdraiata su un prato.

-Come è arrivata lei qui?

Dice una voce vicina a me.
È acidula, acerba, appartiene a qualcuno giovane.

-Non lo so.

Risponde una voce più cavernosa della precedente anch'essa molto vicina a me, l'irritazione al polpaccio scoperto aumenta.

Non Muoverti

Dico a me stessa.

-Non è arrivata per merito mio, e questo fatto non mi piace. Dobbiamo ucciderla.

Dice di nuovo la voce di prima.

-Ma è solo una bambina, quanti anni potrà avere? Nove o dieci.

Il labbro inizia a tremare per il freddo, sento l'umido dentro le ossa.

Calma, non devono scoprire che hai ripreso i sensi...

-No, ne ha circa quattordici, è solo un po' minuta...

Qualcosa mi sfiora il viso, all'altezza della fronte.

-Alzati ragazzina, sappiamo tutti che sei sveglia.

Dice la voce tagliente come un rasoio.

È ora...

Spalanco gli occhi.
Sono distesa su un prato, sono in una foresta, sopra la mia testa c'è fogliame di tutti i tipi.
Accovacciati accanto a me due ragazzi, entrambi più possenti di me.
Uno è biondo col viso incappucciato.
L'altro invece ha il volto affilato e pallido, due occhi di un sgargiante acqua marina che brillano di una luce di pura follia e i capelli scuri.
Ha il volto illuminato da un largo sorriso.

Tiro un calcio con la gamba destra dritto in faccia del ragazzo incappucciato.
Sfrutto il momento di stupore per afferrare il braccio dell'altro, lo butto a terra e salgo a cavalcioni sopra di lui, sfilandogli la grossa sciabola appesa al suo fianco e puntandogliela alla gola.

-Dove mi trovo?! E voi chi siete?!

Scandisco bene le parole, avvicinando di più la sciabola al suo collo.

Lui, che intanto non ha mai smesso di sorridere, inizia a ridacchiare.

-Impetuosa. Ti risparmio la vita solo perché mi stai simpatica. Ti trovi sull'Isola Che Non C'è, io sono Peter, Peter pan. E ora, visto che sono stato così gentile, puoi dirmi...

Sento qualcosa che preme sul mio collo, mi giro, il ragazzo incappucciato si è rialzato e preme la freccia della sua balestra sul mio collo.

-Chi sei tu?

Chi sei tu?
Chi sei tu?
Tu?

Le mie labbra sembrano serrate, il cervello non risponde.

-Io...

-Oh, risparmia il fiato...

Improvvisamente le gambe si divaricano sotto il terreno.
Il ragazzo dal sorriso maligno, Peter Pan, si è materializzato in piedi di fronte a me, percorre il filo della sciabola col pollice con aria assente.

-So che non lo sai...io so tutto.

Fa un gesto al ragazzo che punta la freccia contro il mio collo, lui ritira la balestra immediatamente.

Lost Girl //OUAT FF//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora