Italia si svegliò verso le sette della mattina (avvenimento più unico che raro) e si stiracchiò le braccia intorpidite dalla dormita. Si sdraiò nuovamente sul letto, sotto alla sua amata coperta tricolore, e si mise a fissare il soffitto bianco. Mano a mano che si rendeva conto di quello che sarebbe successo di lì a poche ore, un sorriso gli si dipingeva in volto. Finalmente si sarebbe sposato.
Al pensiero della sera nella quale Germania gli aveva fatto la proposta, si fece sfuggire un risolino divertito.
Si perse a fantasticare sul giorno seguente, e perse la cognizione del tempo. Gliela restituì violentemente Roma, entrando nella sua stanza con una furia da gladiatore.
-Ahò Felicià, che voi da magnà, bello de zia?- chiese lei con un sorriso a trentadue denti
-'giorno zia!- rispose lui con altrettanto entusiasmo- la colazione me la preparo io appena arrivo!
-Va bbene tesò.- senza ulteriori indugi usci dalla stanza lasciando la porta aperta. Feliciano si accorse del casino che animava casa sua, e gli venne da sorridere pensando alla sua numerosissima famiglia e ala confusione che poteva creare.
-Si' nu strunz', Lovì!- urlò Napoli dal corridoio- ah Feliciano, buon jurn'!
-Ciao Napoli! Dov'è Lovino?
-Sto strunz' s'è nascost'!
-Lo cercherò da solo, grazie- rispose Italia sorridendo.
Il settentrione si vestì con gli abiti del giorno prima e uscì dalla stanza, dirigendosi immediatamente in cucina, dove sentiva Emilia e Liguria discutere animatamente.
-Ciao ragazze! Avete visto Lovino?
-IL RAGU' E' MEGLIO DEL PESTO!
-NON E' VERO, NON SAI CUCINARE!
Le due non lo sentirono, impegnate com'erano nel discutere, e al posto loro rispose Roma:
-Felicià, Lovino s'è infrattato 'ncamera sua e nun vole uscì! Vacce 'mpo' a parlà te!
Italia si diresse verso l'unico angolo silenzioso di casa sua, la camera di suo fratello, cercando di schivare i numerosi oggetti che Milano e Napoli si stavano lanciando.
Arrivato davanti alla porta bussò due volte, ottenendo l'educata risposta del Meridione:
-Ma chi cazzo è ancora? A meno che tu non sia Spagna o l'angelo della Morte vattene a fanculo!
Feliciano ignorò il frasario e disse:
-Lovi apri, sono io!
Sentì uno sbuffo e poi la porta che si apriva, rivelando la buia camera di Lovino.
-Perchè non apri le imposte?
-Perchè non mi va. Che vuoi?
-C'è la colazione!
-Sticazzi.
-Ma Lovi...
-MA LOVI UN CAZZO! TE NE VUOI ANDARE E PIANTARLA DI SCASSARE IL CAZZO?
-Okay...- rispose il più piccolo cercando di trattenere le lacrime. Era abituato alla scortesia del fratello, ma si aspettava un po' di gentilezza almeno prima del suo matrimonio. (senza pensare al fatto che la causa di quel malumore era esattamente il matrimonio)
Si diresse verso camera sua, e dopo aver chiuso la porta, prese il telefono. Compose il numero di Ludwig, ma prima di aver schiacciato il pulsante di chiamata si fermò, non volendo rovinare la giornata al suo futuro marito con una delle sue (frequenti) liti con il fratello.
Si rannicchiò sul letto, e rimase così fino a che sentì una voce familiare fuori dalla porta: Spagna.
-Hola Feliciano! Come stai? C'è tuo fratello?
Non lo aveva sentito suonare, ma di questo non si stupì: lo spagnolo aveva una copia delle chiavi di casa e aveva accesso all'appartamento quando voleva.
Feliciano si tirò su e aprì la porta.
-Hey Anto! Lovi è in camera sua, magari con te è meno str-...sgarbato- rispose mettendo il broncio
-Avete litigato ancora eh?
-Mh...
-Lo convinco io a fare pace- disse Spagna facendogli l'occhiolino.
Appena il piccolo italiano ebbe chiuso la porta, Spagna si diresse verso la camera del suo ragazzo, preparandosi ad una delle sue solite sfuriate. Ancor prima di bussare, la porta venne aperta. Antonio pensava che gli sarebbe volato addosso un cazzotto, ma l'unica cosa che gli volò addosso fu Lovino.
Stupito da quel comportamento stranamente affettuoso, lo spagnolo chiese:
-Hey querido, tutto bene?
Il "querido" gli sferrò una ginocchiata.
-Non chiamarmi querido, e se fai un'altra domanda del genere ti crocefiggo.
-Ok, ok calmo.- rispose massaggiandosi la parte colpita.
L'abbraccio durò ben poco, ma per gli standard dell'italiano era decisamente un grande record.
Preferendo non fare troppo l'impiccione, Spagna preferì evitare il discorso "litigio", passando invece ad una conversazione meno spinosa.
-Che facciamo oggi?- chiese quindi
-E che cazzo ne so io, sei tu che sei piombato in casa mia alla cazzo.
-Allora ti porto a pranzo fuori.
-Non mi va.
-Giro per la città?
-No.
-Passeggiata in montagna?
-Non scassare il cazzo, bastardo, sai che odio il freddo.
-Allora dovremmo trovare qualcosa da fare in casa...magari in camera tua...magari sul letto.- disse chiudendo la porta a chiave e sfoderando un sorriso che non prometteva nulla di buono.
La confusione in casa Italia avrebbe coperto i rumori.
O almeno così sperava Lovino.
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Would you still love me the same?
FanfictionMatrimonio GerIta, che altro devo dire? :) Una breve storia sul matrimonio della coppia più amata e shippata di Hetalia...spero vi piaccia! ^-^ p.s.= Feliciano è kawaii e Ludwig, per una volta, mostra le sue debolezze...come finirà?