4

591 46 0
                                    

FINALMENTE HA/HO AGGIOOOORNATO.

Votate il capitolo :)

---

"Chi diavolo è Fernandez?" Sbuffa Rose, non credendo alla mia confessione (bugia). "Stai mentendo."

"Non sto mentendo," cercai di non mostrare alcuna emozione. "Mi sono messa con lui la settimana dopo che mi hai lasciata."

"Mi hai detto che non ti saresti mai messa con un ragazzo."

"Beh," alzai le spalle. "Ho cambiato idea."

Ci stava cascando, perché ha iniziato a mordersi la guancia - qualcosa che fa quando è nervosa.

"E' stato a causa mia?" Disse, senza alcuna sicurezza nella voce.

"Cosa intendi?"

"E' stato per colpa mia che tu," sbuffò. "Non importa."

"No, dillo."

Alzò il mento, ritornando ad indossare quella maschera di insolenza che la caratterizza. "Non troverai mai qualcuno come me, e non crederò mai alla storia del ragazzo."

Alzai gli occhi al cielo, ma le misi una mano sulle spalla. "Dove alloggi adesso?"

"In giro."

"Hai soldi per il cibo?" Mi stavo comportando come una madre. Mi sono sempre preoccupata per Rose, assicurandomi che mangiasse e dormisse. "Lavori ancora da Starbucks?"

Alzò gli occhi al cielo, e mi mise una mano davanti la faccia. "Okay, smettila subito, ora mi ricordo perché ti ho tradita," una fitta di dolore mi avvolse il petto. "Vuoi sempre controllare tutto!"

Mi morsi il labbro, cercando di non lasciar cadere le lacrime che mi si erano formate sugli occhi.

"Non mi interessa se devo vivere con i genitori di Zayn," iniziò a raccogliere le sue cose, riuscendo ad inserirle in un sacco nero mentre stavano litigando. "Addio, Alyssa--" si fermò, prima di allungare la sua mano sinistra verso di me. "Puoi darmi dei soldi, così posso prendere un taxi?"

Piena di vergogna tirai fuori una banconota da venti dalla tasca, e gliela diedi. L'amavo ancora, e nonostante il suo comportamento, non potevo lasciarla da sola. 

"Non vedo l'ora di vedere te e il tuo ragazzo in giro," ridacchiò. "Se esiste, ovvio." Appoggiò le sue cose per un secondo e, inaspettatamente, mi si avvicinò, lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra. Sentii di nuovo le farfalle nello stomaco.

"Esci, Rose," scossi la testa, spingendo il suo corpo verso la porta che una volta chiamavano nostra.

-

"Hai un ragazzo che si chiama Fernandez?" Louis stava ridendo a crepapelle, come sempre, con le mani sullo stomaco.

"Fanculo," avevo la testa appoggiata sul tavolo, imbarazzata. "Sono stata presa dal panico."

"E se Rose scopre che hai mentito?"

"Chi è Rose?" La profonda e familiare voce mi rimbombò nelle orecchie, facendomi sussultare.

"Oi, è il fidanzato della puttana matta!"

"Sono suo fratello," alzò gli occhi al cielo, prendendo una bottiglia di soda dal frigo.

"Hey! Devi pagare per quella," Louis andò dietro la cassa, facendo lo scontrino a Harry. "Tieni."

"Perché sei qua?" Mi lamentai, pensando a Gemma. Ho fatto piangere quella povera ragazza.

"Sono venuto per pestarti a sangue," prese un sorso di soda prima di appoggiarla davanti a me, assumendo una posizione di boxe. "Mia sorella è a casa a piangere per colpa tua."

"Forse sta piangendo perché si è finalmente resa conto che è una fottuta psicopatica," Louis disse e io mi portai la mano alla bocca, aggiungendo un lungo 'yo'. 

"Sei un coglione," scosse la testa. "Comunque, devi venire con me, Alyssa."

"Cosa, perché?" Non sarei andata da nessuna parte con quel ragazzo. Soprattutto se mi avesse portato da Gemma.

Senza rispondere, mi prese la mano, facendomi alzare dalla sedia e portandomi verso l'uscita.

"Devo lavorare!" Urlai, ma ovviamente mi ignorò. "Dove mi stai portando?!"

Mi portò fuori dal bar, portandomi verso la sua BMW nera. Prese un telecomando quadrato e aprì la macchina. Cercò di spingermi dentro, mentre io cercavo di liberarmi dalla sua presa.

"Per favore entra e basta," mormorò, sollevandomi e facendomi entrare a forza nei sedili posteriori. Ignorando i miei sforzi, mi mise la cintura. "Grazie."

Si sedette nel sedile anteriore, chiudendo le portiere e accendendo la macchina. Dopo cinque minuti di guida decise di parlare.

"Quindi, come stai?" Me lo stava chiedendo sul serio? Secondo me era bipolare.

"Sto bene?"

"Mi fa piacere sentirlo. Vorresti un panino al burro di arachidi?"

"Um, no? Puoi dirmi per favore dove stiamo andando?"  Mormorai, cercando di aprire la portiera. 

"Nope."

Il giro in macchina continuò in silenzio finché non ci fermammo davanti ad un condominio famigliare che avevo visto un paio di giorni fa.

"Vieni con me!" Urlò sarcasticamente, trascinandomi verso l'entrate dell'edificio.

"Aspetto, no," cercai di scappare dalla sua forte presa sul mio braccio. "Per favore, non farmi questo, per favore, Harry, per favore!"

"Devi solo dire a Gemma di smettere di piangere, mi sta dando fastidio," ci stavamo avvicinando alla porta. "Devo fare i compiti, per favore."

Compiti? "Okay, aspetta, dammi solo un attimo per prepararmi mentalmente." Pregai, e dopo averci pensato su, mollò la presa sul mio braccio. Ne approfittai per scappare, ma mi afferrò per la vita prima di allontanarmi di un metro.

Dopo aver litigato, mi diede un po' di tempo per pensare. Non avevo bisogno di pensare però. Non volevo vedere Gemma. 

Lesbian (traduzione italiana) // Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora