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"Ecco il vostro cibo!" Esclamai sarcasticamente, appoggiando le insalate e le bibite davanti a Gemma e Harry.

"Grazie," mormorò Harry, iniziando subito a mangiare l'insalata.

"Gemma, possiamo parlare? Tipo, in bagno?" Ero nervosa. Non sapevo come avevo fatto a ritrovarmi in quella situazione, ma dovevo sistemarla, in un modo o nell'altro.

"Oh," le sue guance si arrossarono, ammiccando. "Certo."

Sospirando, andai verso il bagno delle signore, pensando a quello che le avrei detto.

"Allora?" Ridacchiò, sedendosi sul lavandino. "Ci sono rimasta male quando non ti ho trovata questa mattina," la sua espressione raggiante divenne ben presto un broncio. "Harry mi ha spiegato che sei andata a lavoro."

"A proposito," presi un respiro profondo, appoggiandomi al lavandino vicino al suo. "Non sono la tua r-"

Interruppe la mia confessione afferrandomi, e mi ritrovai tra le sue gambe. Stavo mentalmente piangendo quando mi prese la faccia tra le sue mani.

"Ma ti sei fatta perdonare con la scorsa notte," sussurrò, sorprendendomi e appoggiando le sue labbra alle mie con violenza. Ricambiai il bacio prima di realizzare cosa stava succedendo: dovevo dirle di levarsi dal cazzo.

"Aspetta, Gemma," l'allontanai, appoggiando una mano sulle sue cosce. Sussultò. Cazzo, mossa sbagliata. "Ascolta," sospirai. "Non sono la tua ragazza."

Si accigliò, piegando la testa a sinistra confusa.

"La notte scorse è stata," deglutii. "E' stata solo un'avventura."

"Cosa?" la sue gote si arrossarono di nuovo, ma quella volta era rabbia. "Voglio dire, so che lo è stato, ma speravo di riuscire a conoscerci meglio." Sembrava stessa per piangere. "Pensavo che avessimo, tipo, una legame."

"Un legame?" Risi accidentalmente, coprendomi la bocca subito. "Cioè - sei una ragazza bellissima, Gemma," attentamente, mi allontanai. "E la scorsa notte è stata fantastica," sperai che non mi avesse schiaffeggiata. "Volevo superare una rottura, e ti stavo,"

"Solo usando." Finì la mia frase mentre una lacrima le rigò la faccia.

"No, io-"

"E' tutto okay." Scosse la testa, ritornando con i piedi e terra, e uscendo subito dalla porta.

La seguii fuori per vedere che era già al suo tavolo, piangendo nella spalla di Harry. Sentendomi male, andai dietro la cassa.

"Cosa le hai detto?" Il suono improvviso della voce di Louis mi fece sussultare, e mi girai per zittirlo.

"Le ho detto che è stata solo un'avventura," abbassai gli occhi, giocando con mie dita.

"Merda, Lyss." lo guardai e vidi che stava trattenendo una risata. Che coglione. "Perché glielo hai detto mentre suo fratello è con lei?"

"Beh, almeno non può colpirmi," feci spallucce, sentendo la sveglia del fine turno suonare. Dio mi stava aiutando in quel momento. Era finalmente ora di andarmene a casa. "Me ne vado."

Louis scosse la testa, ovviamente giudicando le mie scelte di vita. Sospirai ancora una volta, togliendomi il grembiule. Mi sarei tenuta addosso la divisa.

Chiamai un altro Uber per la seconda volta quel giorno, chiedendo all'autista di portarmi a casa. La casa che una volta condividevo con Rose. Sospirai.

Quando arrivai a casa, decidi di farmi un bagno. Ero sporca di tutte le cose che avevo fatto. Togliendomi i vestiti, entrai subito in vasca.

Mi misi comoda nell'acqua calda, appoggiando la testa sul bordo. Cercai di calmarmi al meglio, ma gli eventi del giorno prima e del giorno stesso continuavano a tornarmi in mente.

Lesbian (traduzione italiana) // Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora