Nightmare

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Chapter One

''Ma mamma , papa  io non voglio trasferirmi '' Protestai invano  contro la decisione dei miei genitori . Abitiamo a Londra, e i miei genitori vogliono cacciarmi via di casa.  Vogliono mandarmi in un piccolo paese isolato nelle vicinanze di Delaford da sola, solo perché mi hanno sopportato per 17 anni.

'' Tu ci andrai Genesis e sbrigati che il tuo volo parte tra due ore ''  disse mio padre in tono del tutto autoritario guardandomi con disprezzo . 

Corsi in camera con gli occhi colmi di lacrime. Quanto lo odio. Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori, loro mi odiano e non so per quale ragione, e io ricambio il loro sentimento. Mi hanno sempre detto che quando avrei compiuto 18 anni me ne sarei dovuta andare di casa, lasciare tutto qui e rifarmi una vita senza di loro. 

Mi feci una doccia per calmarmi e togliermi un po' il cattivo odore che avevo dalla lezione di educazione fisica di quella mattina a scuola.  Mi asciugai i lunghi capelli neri lasciandoli al naturale. Ho sempre amato i miei capelli, leggermente mossi e morbidi. Decisi di vestirmi con i soliti jeans e maglione extra large che mi scendeva fin sopra le ginocchia. Mi truccai molto poco come al solito, un velo di matita marrone e del mascara.  Preparai le valige, misi un po di soldi nel portafoglio, e corsi in macchina visto che erano già passati quarantacinque minuti.

Mio padre è un uomo molto taciturno al contrario di mia madre, alto  con capelli neri e occhi marroni e  molto ben disposto. Mia madre non era tanto alta, bionda e dei bellissimi occhi azzurri ghiaccio , come i miei solo che io ho anche delle sfumature nere. Arrivammo al aeroporto, dopo un'ora di viaggio straziante. Anche se non avevo rapporti con i miei genitori, volevo restare a casa mai. Volevo restarci per le mie amiche, e soprattutto per jess, l'unico ragazzo per cui avrei fatto di tutto. Peccato che non sa che esisto penso nella mia testa. Scesi dalla macchina con le mie valige, e mi diressi a fare il check-in di corsa  e subito dopo salii sull'aereo.

Mio padre non mi ha nemmeno salutato, che stronzo.  Pensai

Il viaggio duro molto poco anche grazie all'aiuto della musica. Appena scesi recuperai i bagagli e chiamai un taxi che dopo aver avuto le informazioni riguardanti la via e il paese parti veloce per le strade del paese diretto a quella che sarebbe stata la mia nuova casa.

 Era già buio pesto quando arrivai a destinazione.. Cavolo era più lontano del previsto; Il taxi arrivo fino ad una strada sterrata e si fermo di colpo.

'' Scenda, è arrivata '' mi disse con voce tremante il tassista '' Più in la non posso andare signorina mi dispiace '' aggiunse subito dopo. Strano, lo ringraziai e gli porsi i soldi.

'' Signorina, le do un consiglio..cerchi di correre in casa il più velocemente possibile, lo dico per lei  visto che siamo in mezzo al bosco e potrebbero esserci animali pericolosi. '' 

'' Grazie mille per la sua preoccupazione.. devo solo scaricare le valigie '' Gli dissi cortese . Appena scaricate le valigie e chiuso il portabagagli  il conducente corse via velocemente lasciandomi da sola in mezzo al nulla. '' Ah.. Molte grazie eh'' Cavolo questo pesaggio mi è famigliare.

Mi guardai intorno, era tetro questo bosco, alberi altissimi si stagliavano nel cielo  nero privo di stelle, e una stana nebbia si era posata sul suolo. Tipico paesaggio da film dell'orrore, pensai. Decisi che era  meglio andare dentro visto che la temperatura si sta abbassando minuto dopo minuto. Camminai fino ad arrivare ad una bella casetta in fondo alla strada. Presi le chiavi da sotto il tappetino, come mi aveva detto di fare il tizio che mi aveva affittato la casa su internet, ed entrai velocemente. C'era un profumo strano, cercai a tentoni l'interruttore e una volta accesa la luce mi meravigliai della vista degli interni di questa casa. Era bellissima, non so se l'esterno era bello come sul sito dove l'ho trovata, visto che era buio pesto, ma comunque mi sembrava proprio carina e accogliente. C'erano tanti vasetti di biancospino sparsi per la casa,  alcuni appesi alle pareti al posto dei quadri, altri vicino alle finestre e alcuni sui tavoli della cucina e della sala.  

Dopo aver perlustrato la casa da cima a fondo, presi la valigia e mi diressi verso la camera più grande. Era molto spaziosa, arredata con un bel letto a due piazze pieno di cuscini lilla e bianchi, un'armadio a specchio e una cassettiera li vicino di legno chiaro, una piccola scrivania anch'essa di legno chiaro con proprio sopra della mensole uguali vuote. Che belle pensai. Ma la parte della stanza migliore non è altro che la finestra che da sul retro del giardino. Una di quelle finestre con seduta stupende. Ho sempre desiderato averle. Sul parquet chiaro si trovava un bel tappeto lilla. Amavo questa stanza punto. 

Disfai la valigia mettendo nell'armadio tutti i vestiti che avevo, tenendo da parte un pigiama da mettermi dopo aver fatto la doccia. Mi diressi in bagno con l'occorrente. Era abbastanza grande anche lui, molto elegante e pratico, sul rosa antico. Finita la doccia tornai in camera e mi cambiai andando subito a dormire. Dormii per un bel po fino al momento in cui mi svegliai di soprassalto; Sempre il solito incubo che mi tormenta da ormai 1 anno. 

* Inizio sogno *

Corro, corro e sento solo delle urla agghiaccianti che si fanno sempre più vicine. Corro finché non mi lascio alle spalle quel fitto connubio di alberi e nebbia, entro in una radura immensa e continuo a correre sempre più velocemente per distanziarmi il più possibile da quella cosa che mi insegue. Sento qualcuno chiamarmi e non mi fermo, anzi corro ancora più forte con le mie ultime energie.

Ho paura, una paura enorme mai provata prima, corro ancora ma cado. Non riesco più a rialzarmi e sento che il mio corpo sta bruciando, così mi guardo, portando le mani davanti al mio viso.e Sono bruciate, si stanno sgretolando sotto il soffio continuo del vento, così come tutto il mio corpo nudo.

Sento ancora il mio nome ripetersi, come in una cantilena '' Genny Genny Genny.. guarda cosa ti succede piccola, ti fa male? AHAHAH Oh Genny piccola mia stai bruciando '' Una figura mi si avvicina, e non non riesco a vederle il viso, completamente nero, si notano solo due occhi rossi. La sua mano si avvicina a me e mi afferra il viso alzandomi e tirandomi vicino a se.

Sento un respiro freddo, che si avvicina sempre di più al mio orecchio e mi sussurra piano'' Ciao Genny, come stai? Che ne dici di venire via con me? '' Comincio a ribellarmi all'ombra con tutte le mie forze, ma con una sola mossa mi blocca, affondandomi un paletto nel centro del petto. 

Urlo e l'ombra ride ''Sarai mia per tutta la vita, Io ho il potere di toglierti la vita, e Io ho il potere di ridartela'' comincia cosi a sfilare il paletto con una lentezza che mi provoca molto più dolore di prima. ''Quanto mi piace vederti debole e impotente piccola mia.. vorrei sentirti urlare il mio nome ancora una volta Genny.. URLALO GENNY!! ''

Urlo di più e lui mi porta di nuovo all'altezza del suo viso, avvicinandosi sempre di più mentre io cerco invano di allontanarmi da lui. Urlo ancora, stavolta più forte sperando di stordirlo, ma lui mi zittisce con un bacio per poi farmi cadere a terra inerme. Non mi muovo più e ormai è tutto nero intorno a me; Ed ecco che cado in un sonno eterno.

* Fine Sogno *

Ero molto agitata  per il sogno, cosi mi alzai e camminai un po  avanti e indietro per la stanza fermandomi di colpo davanti alla finestra. Un ombra. Vidi un'ombra nel retro del mio giardino. Mi girai un secondo strizzando gli occhi convincendomi che era solo frutto della mia immaginazione e mi rigirai verso la finestra. Sparita. Scesi in cucina per prepararmi una tazza di camomilla. Una volta pronta mi sedetti sulla poltrona in sala rivolta verso la porta-finestra con addosso una coperta presa poco prima dal divano cominciando a sorseggiare il liquido caldo per calmarmi come ero solita a fare. 

Like an Angel But a DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora