Capitolo 9

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Lauren's POV

Normani mi aveva appena detto che sarebbe stata in camera con Dinah, e ciò significava che io dovevo stare in camera con Camila. L'avevo presa come se non fosse nulla di che e che avrebbe funzionato come cosa, ma in realtà non lo volevo per niente. Non volevo stare con lei tutta la notte in una stanza. Non volevo starle vicino e lei probabilmente voleva la stessa identica cosa. La amavo ancora, ma non volevo trovarmi troppo a mio agio con lei. Durante xfactor, quando capitava qualche intervista, io e Camila stavamo sempre una vicina all'altra. Lei si appoggiava a me e io le avvolgevo il braccio intorno alle spalle. Era una cosa normale. Se non l'avessi messa a disagio, continuerei a fare qualsiasi cosa per averla vicino a me. Amavo starle vicino. Ma pian piano abbiamo iniziato ad allontanarci. Però è stata una mia scelta. Mi sono innamorata di lei sempre di più, e pensavo che se mi fossi avvicinata troppo, come sdraiarmi sul divano di fianco a lei o cose piccole come le sue dita che sfioravano la mia mano, sarebbe scattato qualcosa. Qualcosa che il mio cuore voleva ma la mia mente sapeva che avrebbe rovinato tutto. Abbiamo iniziato a stare in camera insieme da quando avevo iniziato ad essere meno 'affettuosa', ma era diverso. Non sapeva che ero innamorata di lei. Ma attualmente lo sapeva. E sarebbe stata in allerta ad ogni mia mossa più azzardata e mi avrebbe fatto domande o avrebbe iniziato a sclerare se mi fossi avvicinata troppo. Cosa che non avevo intenzione di fare. Ma quando guardavo il suo viso, oh quel fantastico viso mi faceva venire voglia di fare certe cose, cose che le persone non fanno quando sono amiche di qualcuno che è come una sorella per loro. Mi ripresi dai miei pensieri solo grazie a una voce angelica.

"Lauren! Hai le chiavi?"

"Cosa?" risposi un po' intontita.

"È la terza volta che ti chiamo" fece una risata che riempì le mie orecchie con un suono che avrebbe fatto sorridere chiunque "Ti ho chiesto se hai le chiavi della stanza"

"Scusa. Stavo pensando. E no, pensavo le avessi tu" dissi con un tono di scuse.

"A cosa stavi pensando?" non potevo dirle che stavo pensando a lei e a come il nostro passato fosse diventato quasi inesistente. Me la cavai con una scusa, così da poter evitare che la brunetta facesse altre domande.

"Niente a dire il vero. Non voglio annoiarti a morte con i miei pensieri"

"Okay ora voglio sentirli. Vado a prendere la chiave nella hall, ma quando torno, mi aspetto che riempia la mia testolina con i tuoi pensieri. Okay?" disse mentre indicava la sua testa.

"Va bene" dissi facendole un sorriso rassicurante e andò. Dovevo pensare a qualcosa di cui potevo parlare che l'avrebbe annoiata davvero così che non avrebbe chiesto più nulla. Pensai di parlare del Reflection Tour e di come stava procedendo, ma non l'avrebbe annoiata. Sarebbe stato come portare un bambino in un negozio di caramelle. I minuti passavano come second. Non avevo ancora pensato a niente. Stava girando l'angolo e mi venne in mente.

"Preso le chiavi" canticchiò mentre alzava le mani in aria e camminava come una maniaca "Ecco la tua" mi diede la chiave "E questa è la mia" mi mise la chiave vicina al volto "La vedi?" chiese con una voce divertente un paio di volte.

"Si, Camz. La vedo" Non riuscii a non ridere per come si comportava. MI ricordava di come si comportava a xfactor con me. Il che mi rese un po' nostalgica.

"Entriamo" aprì la porta e mi fece segno di entrare per prima.

"Che bella casa che hai" iniziai a scherzare.

"Grazie, l'ho arredata io. E quello che voglio dire con 'io' intendo un designer professionista" indicò se stessa e io annuii al 'lavoro' che aveva fatto.

"È fantastico" Proprio come te. Fui felice di avere abbastanza autocontrollo per non dirlo. Se l'avesse sentito uscire dalla mia bocca, sarebbe diventata una furia.

Worth It [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora