Karl non riusciva a credere ai suoi occhi. Davanti a lui si estendeva un'infinita distesa di morte: il cimitero dei draghi.
Erano mesi che a Norendal giravano voci sullo sterminio di quelle creature, ma nessuno aveva dato loro peso.
E adesso, proprio lì, dinanzi al suo sguardo incredulo, centinaia di scheletri giacevano sul terreno bruciato e fumante. Il Re in persona aveva incaricato la sua squadra di esploratori di esaminare quel luogo desolato e confermarne la veridicità.
«È terribile...» disse in un soffio uno dei suoi compagni.
Camminarono in silenzio tra i resti delle carcasse, tappandosi il naso per non dover sopportare l'orribile puzza di carne bruciata che riempiva l'aria. Era uno spettacolo a dir poco terrificante.
Certo, gli umani non avevano mai avuto un rapporto amorevole coi draghi, ma sapevano che erano abitanti di quel mondo così come loro. E lo stesso valeva per tutte le altre razze di Norendal: nani, fate, umani ed elfi. Anche questi ultimi rischiavano di estinguersi. Ma chi c'era dietro tutto questo?
Karl, un uomo di quasi trentacinque anni e con parecchia esperienza alle spalle, aveva una sua teoria, ma quasi temeva di esprimerla ad alta voce.
Secondo lui, c'era lo zampino del Mondo delle Ombre, anche chiamato il Mondo Sconosciuto, il Mondo Nero, le Terre Inesplorate... Insomma, tutto il territorio non compreso nei confini di Norendal. C'era chi credeva che, in realtà, non esistesse proprio niente oltre i suddetti confini. Ne erano così convinti che addirittura rifiutavano anche solo l'idea della presenza di qualcosa o qualcuno di cattivo e sconosciuto. Rinnegavano il Male nella maniera sbagliata: negando la sua esistenza.
Karl sapeva che si sbagliavano.
Le Ombre erano reali quanto Norendal. Meno palpabili, certo, più discrete, ovvio, ma erano costantemente presenti e, a giudicare dallo stato di quel posto, non avevano buone intenzioni.
Il cielo era cupo, come se avesse assorbito il fumo grigio emanato dalla terra. Era tutto così... privo di vita. Mosse ancora qualche passo e, proprio quando stava per rassegnarsi all'assenza di qualche superstite, qualcosa attirò la sua attenzione: fuoco. Si avvicinò alla fonte dell'esigua fiamma e si ritrovò accanto ai resti di un guscio d'uovo. Tra le squame scheggiate, un corpicino andava letteralmente a fuoco. Un neonato?
Karl tentò di guardare oltre il crepitare delle fiamme e vide gli occhietti piccoli e vispi di una bambina: non piangeva, non si agitava; si limitava a scrutare l'estraneo che l'aveva trovata.
L'uomo si domandò cosa potesse fare. Come poteva prenderla in braccio e portarla via di lì, se la sua pelle bruciava? Doveva buttarle un secchio d'acqua addosso?
«Accidenti, Karl, è solo una neonata...» si rimproverò da solo. «Ok, piccolina. Stai tranquilla, va bene? Non voglio farti del male. Spegni questo incendio o non potrò portarti in salvo.»
Naturalmente, non ricevette alcuna risposta dalla creaturina in fiamme. Fece un respiro profondo e si prese di coraggio. Chiuse gli occhi e allungò le mani verso la bambina, sperando di non scottarsi. Raggiunse il corpo della piccola e risollevò le palpebre solo quando la mise al sicuro tra le sue braccia. Il fuoco era scomparso. Ne rimaneva solo un ricordo vago tra i fili rossi dei suoi capelli.
«Karl! Cos'hai lì?» urlò uno dei membri della sua squadra.
«Una bambina.»
Il suo compagno si avvicinò, seguito dagli altri quattro. Guardarono attentamente il corpo in miniatura della bimba e toccarono le manine calde e dalla presa ferrea.
STAI LEGGENDO
Drasil: la Lacrima e la Fiamma
FantasyNina, l'erede del fuoco dei draghi. Nerea, principessa degli elfi. Qualcuno ha rubato le gemme di Drasil, le fonti d'energia delle razze di Norendal. Due sorelle, due amiche, due destini intrecciati. Una minaccia in agguato. Un mondo da salvare.