《Sveglia Astrid, sono le sette, perderai l'autobus》
Gridò mia madre dalla soglia di camera mia.
Mi Giro e rigiro sul letto, pensando a questo mio primo giorno di college. Non ci posso credere, questo è il mio momento, il momento che aspettavo da anni, realizzare il mio futuro, tutto andrà per il meglio. Infondo, però, sto lasciando questo posto, per non ricordarlo ancora, per non pensarlo più, per non rimuginare sul passato, per cercare quella tanto attesa felicità che da anni ormai è scomparsa, sicura che il futuro è ancora da scoprire, è in quel futuro mi sono sempre prospettata una vita felice.Sono le già le sette e questa notte è passata davvero in fretta,un attimo fa dormivo e adesso sto per partire e andare in un posto che cambierà per sempre la mia vita.
Decido di alzarmi, così da non dover più sentire le repliche di mia madre che mi costringe a svegliarmi.
Quando appare alla porta di camera mia è entusiasta di vedere che mi sono già alzata senza, il bisogno di ripeterlo più volte.
-《Tesoro mio!.. Quanto mi mancherai! sono davvero orgogliosa di te, oggi é il tuo primo giorno di college, vorrei tanto essere li con te a vederti raggiungere i tuoi obiettivi, a veder realizzare i tuoi sogni》disse con una lacrima che le scendeva sul viso, contemporaneamente a quella che minacciava di uscire dai miei occhi.
《Grazie mamma, se sono quella che sono diventata è solo grazie a te, ci sei sempre stata》dissi, lasciandomi andare a un pianto liberatorio, pieno di gioia, ma anche di malinconia, lasciare la mia casa, quella che per tanti anni è stata il mio rifugio.
《Il tuo papà sarebbe stato orgoglioso di te ricordatelo sempre Astrid, avrebbe voluto questo per te》aggiunge. Quelle parole furono davvero strazianti per me, mi facevano ricordare papa, mi facevano venire in mente i ricordi più belli trascorsi con lui, quando giocavamo a dama e lui mi faceva vincere sempre, cercava di accontentarmi sempre, non mi ha fatto mai mancare niente, c'è sempre stato, c'era quando feci la mia prima recita, era in prima fila ad applaudire ad ogni mia scena, era orgoglioso di dire :"hei, la protagonista è la mia bambina, è mia figlia". Lo amavo per questo, ha sempre creduto in me, mi ha dato la speranza di poter migliorare, di poter avere il meglio. Ed io il meglio l'ho sempre avuto grazie a lui.Scendo al piano di sotto dove trovo Joseph, mio fratello, ha 23 anni, è un idiota, il mio idiota, non lo sopporto, litighiamo sempre e siamo sempre in disaccordo, ma quando ho bisogno di lui c'è, c'è sempre stato. E proprio adesso che sto partendo a 183739 km lontano da qui so che mi mancherà. Mi mancherà non poterlo svegliare la mattina con una secchiata d'acqua, mi mancheranno le discussioni e le contese sull'ultimo cucchiaio di gelato. Mi mancherà davvero tanto.
《Hei mostriciattolo》dice lui sorridendo
-《BUONGIORNO ANCHE A TE!..》-e poi aggiungo -《idiota》-, e ridiamo all'unisono.
《Quindi oggi parti..》dice con un misto di entusiasmo e malinconia nel suo sguardo.
《E già! Mi raccomando Giò non fare arrabbiare mamma, tieni in ordine la casa e soprattutto lavati i denti, fai proprio puzza stamattina》. Dico ridendo, lui mi lancia uno sguardo fulminante ma dopo un pò scoppia a ridere anche lui.Finisce qui la nostra discussione, così salgo al piano di sopra per preparare le ultime cose prima del viaggio.
...
Quando sono sulla soglia della porta di casa, non so cosa provo, se è gioia, entusiasmo o malinconia...non saprei dire cosa provo ma so che questo posto mi appartiene, lo sento mio, un pò mi dispiace lasciarlo.
Saluto Joseph, e esco di casa con la mamma che mi accompagna alla stazione.
Quando arriviamo al mio binario, mi saluta con le lacrime agli occhi, poi si stacca da me, 《Mi mancherai un sacco tesoro, chiamami quando vuoi. Io sono la tua mamma e ci sarò sempre. Per Qualunque cosa mi troverai qui ad aspettarti. Fa buon viaggio, e ricorda di chiudere le porte della cabina》 dice cercando di non piangere, ma non ci riesce e UNA lacrima le scorre sul viso.
《Stai tranquilla mamma andrà tutto bene, farò come hai detto.》
-《Ti voglio bene tesoro mio》-
-《ti voglio bene anche io mamma》-
Salgo sul treno e dal finestrino saluto la mia mamma con la mano, ma dopo un po il treno parte e man mano il suo viso scompare.
Chiudo la porta della cabina a chiave, e poi vado a stendermi sul letto, senza accorgermene mi addormento,
Pensando che Adesso sono solo io e il futuro che verrà.
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《La Voglia Che Non Vorrei》
Chick-LitQuesta è la storia di Astrid e Trevis. Astrid, 20 anni, ha occhi vedi e capelli marroni. Il suo non è il solito fisico mozzafiato, almeno dal suo punto di vista. In realtà è di una bellezza regale. Una bellezza che attirerà sin da subito Trevis...