1.

55 10 4
                                    

Era ormai sera quando Gloria si accorse che avrebbe dovuto scrivere su quel stupido diario nero che aveva comprato a quattro soldi.
Non sapeva cosa scrivere, non ne aveva voglia ma sentiva già la voce della psicologa ripeterle per l'ennesima volta che non era un obbligo ma avrebbe dovuto farlo per sé stessa. Invece era un obbligo. Non era mai stata brava a scrivere, si dice che scrivere sia un modo per mostrarsi. Bene, lei non lo voleva e aveva imparato tanto tempo fa a non far trasparire niente di quel che pensasse o provasse.
Prese tra le mani il libricino e passò più volte la mano sulla copertina nera. Sorrise. Avrebbe scritto come avrebbe parlato a una persona. Non rivelando niente in realtà, come sempre.
Prese una penna nera e inizió a scrivere.

'Caro diario,
Sappi che questa sarà la prima e l'ultima pagina che inizierà così.
Eddai, è patetico.
Comunque, visto che scrivere un diario dovrebbe essere come se stessi parlando con qualcuno, ho deciso che sarai Erik. E ti darò pure una spiegazione del perché ho scelto questo nome: è corto, semplice e non conosco nessuno con quel nome. Dunque non posso associare nulla a questo nome se non il mio diario, il mio Erik.
E sai cosa? Ti darò anche un aspetto.
Mmmh, sarai un tipo con la pelle chiara, i capelli scuri e in disordine. Con una ciocca colorata, blu scuro, quasi nera. E i tuoi occhi saranno verdi, ma non un verde ordinario. Tutt'altro, saranno di un verde che risplende anche nel buio più buio, impossibili da ignorare.
Ma tornando a noi: questo dovrebbe essere il mio diario, dove parlo di me.
Il che mi sembra alquanto ridicolo. Ecco la prima cosa da sapere su di me: io non parlo di me.
Ma, considerando che devo scriverti e che non esisti, forse qualcosina potrei dirtela.
Inizierò con il descrivermi fisicamente, perché é importante nonostante i soliti moralisti direbbero che é meglio l'aspetto dell'animo di quello del corpo. Cazzate.
Perciò eccomi:
Una ragazza, mediamente bassa con i capelli castani chiari e gli occhi azzurri. Un fisico normale.
Nulla di speciale, nulla di bello.
Ma questa sono io.
Ora sono piuttosto stanca, dunque...
Ci sentiamo
~Gloria'

Posó la penna e buttò distrattemente il diario sotto il letto, non le importava se qualcuno lo avrebbe trovato.
Era sola nella stanza, nel buio. Erano le 11.36.
Si sistemó a letto, mise le cuffiette facendo partire la riproduzione causale e chiuse gli occhi.
Era stanca davvero. Ma la soluzione non era dormire.

Only Another Life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora