LightNeve

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Dalla fiaba originale dei fratelli Grimm, cambiando i nomi e un po' qualche piccolo pezzo. Se non avete letto l'originale, ve lo consiglio, perché è un po' diversa dal cartone della Disney. Ricordo che le immagini in questo libro sono tutte fatte da me.

Una volta, in inverno inoltrato, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva. E, mentre cuciva e alzava gli occhi per guardare la neve, si punse un dito e tre gocce di sangue caddero nella neve.

Il rosso era così bello su quel candore, che ella pensò fra sè "Vorrei avere un bambino bianco come la neve e rosso come il sangue".

Poco tempo dopo, diede alla luce un bimbo bianco come la neve, con i capelli rossi come il sangue, e, per questo, lo chiamarono LightNeve.

In seguito il re morì, perché il bambino nonostante fosse piccolo aveva già trovato un Death Note e conosceva solo un i nomi dei genitori per sperimentarlo.

Dopo un anno, la regina si risposò con Ryuk: uno shinigami bello, ma orgoglioso; non poteva tollerare che qualcuno lo superasse in bellezza.

Possedeva uno specchio e, quando vi si specchiava, diceva
-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-
E lo specchio rispondeva -È il tuo, Re, di tutti il più bello!-

Ed egli era contento, perché sapeva che lo specchio diceva la verità.
Ma LightNeve cresceva, diventando sempre più bello e, quand'ebbe dodici anni, era bello come la luce del giorno e più bello del re stesso.

Una volta in cui il re interrogò lo specchio
-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-
Lo specchio rispose -Il tuo aspetto qui di tutti è il più bello, ma LightNeve è molto più bello del Re!-

All'udire queste parole, il re allibì e sbiancò per l'ira e l'invidia. Da quel momento in poi, la sola vista di LightNeve lo sconvolgeva, tanto lo odiava. Invidia e superbia crebbero a tal punto in lui, da non lasciargli più pace nè giorno nè notte.

Allora chiamò Misa Amane e le disse -Conduci il ragazzo nella foresta selvaggia, non voglio più vederlo. Uccidilo e portami i polmoni e il fegato come prova della sua morte-

Misa, che aveva anche lei un Death Note ma era troppo scema per usarlo, obbedì e condusse LightNeve lontano, ma quando estrasse il coltello per trafiggere il suo cuore innocente, egli si mise a piangere e disse: -Misa, ti prego, risparmiami la vita! Me ne andrò nel bosco e non farò mai più ritorno a casa-

Ed egli era tanto figo, che Misa si innamorò e disse: -omg 6 trpp secs qnd ti lascio vivo!!1!1!!1!-. E siccome, proprio in quel momento, arrivò di corsa un cinghialetto, lo sgozzò, gli tolse i polmoni e il fegato e li portò al re come prova.

Egli, nella sua bramosia, li fece cucinare sotto sale e contornati da tante mele e li divorò credendo di mangiare polmoni e il fegato di LightNeve.

Intanto il povero ragazzo era tutto solo nella grande foresta, aveva lasciato il Death Note a casa, e aveva tanta paura che temeva anche le foglie degli alberi e non sapeva cosa fare per porsi in salvo.

Allora si mise a correre e corse sulle pietre aguzze e fra le spine; le bestie feroci gli passavano accanto, ma senza fargli alcun male. Corse finché gli ressero le gambe; sul far della sera, vide una piccola casetta e vi entrò per riposarsi.

Nella casetta ogni cosa era minuscola ma straordinariamente linda e aggraziata. C'era un tavolino ricoperto da una candida tovaglietta e apparecchiato con tre piattini: ogni piattino aveva il suo cucchiaino, tre coltellini, tre forchettine e tre bicchierini.

Lungo la parete, l'uno accanto all'altro, c'erano tre lettini, coperti di candide lenzuola. LightNeve aveva tanta fame e tanta sete che mangiò un po' di verdura e di pane da ciascun piattino, e bevve una goccia di vino da ogni bicchierino, poiché non voleva portare via tutto a uno solo.

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