La folla mi camuffava completamente, ma nonostante tutto mi sentii scoperta.
Mi strinsi nel mio mantello verde ormai consumato e iniziai a camminare tra quella gente grazie ai miei fidati gomiti.
Avrei voluto tenermi il cappuccio in modo che non scivolasse dalla testa, ma era alquanto difficile a causa dell'enorme oggetto che portavo avvolto in un telo blu.
Sospirai.
Il Mercato Nero era sempre stato piuttosto chiassoso e pericoloso; pullulava di Segugi e di tutti i tipi di creature da tutte le parti e alcuni, soprattutto i Segugi si camuffavano tra la folla.
Ero consapevole del fatto di ricevere qualche occhiata per via dell'enorme oggetto che le mie mani tenevano, ma non lo diedi a vedere.
Dovevo sbrigarmi, fare presto.
Superando tre o quattro elfi chini a terra e ridotti a uno straccio che chiedevano l'elemosina, mi avvicinai ai primi stand del mercato pieni di creature venute da ogni luogo solo per il Mercato Nero.
Con passi decisi e attenta a non far cascare il mio oggetto, mi avvicinai ai primi stand senza dare nell'occhio.
Una strega appartenente al cerchio di Hecate cercava di convincere l'acquirente a farsi dare la polvere di Afrodite in maggiore quantità, e sembrava non ci stesse riuscendo poiché la sua voce da bassa s'inclinò, diventando acuta e rauca, segno che stava perdendo la pazienza e anche il controllo.
Superai i primi due stand con passo felpato e sospirai rassicurata quando vidi quello che cercavo.
Stranamente il banco di Galion non era affollato e per un attimo pensai a una trappola, ma non avevo tempo per pensare a queste sciocchezze.
Mi avvicinai a Galion e senza farlo parlare o salutarlo, buttai sul bancone il pesante oggetto che fino a poco tempo fa mi ero portata.
Il telo blu si aprì automaticamente e Galion sgranò leggermente gli occhi mentre con le sue unghie affilate sfiorava i bordi dell'oggetto.
-Corna di Goblin- dissi con naturalezza mentre il mio sguardo correva sulle lunghe e levigate corna di un magnifico argentato, macchiate alla fine da degli spruzzi di oro vero.
I Goblin amavano tutto quello che era luccicante.
Galion toccò quell'oro e immediatamente dovette ritirar la mano mentre un sorriso compiaciuto mi compariva sul mio volto.
-L'oro è ancora caldo-
Lo sapevo e questo stava a significare che avevo ucciso il Goblin di recente, quindi valeva anche il doppio.
Galion era uno dei pochi che al Mercato Nero capiva il vero valore di oggetti come questi. Anche se era un elfo come tutti gli altri, sapeva ben distinguersi a causa del suo innaturale talento nel riconoscere e trattare con il cliente pur di aggiungere questi nuovi manufatti alla sua lunga collezione.
Le mani di Galion si fermarono e i suoi occhi a mandorla di un nero pece mi avvolsero completamente e un sorrisino arrogante si fece largo tra quelle labbra sottili.
Sapevo che l'elfo poteva vedere il mio vero aspetto, anche se avevo il mantello. Niente sfuggiva agli occhi di un elfo soprattutto se questo serviva a ingannare o manovrare le persone, ed io sapevo quanto gli elfi come lui erano bravi a farlo.
Tutti gli elfi erano dei truffatori nati e in pochi sapevano gestirli.
-Non sapevo che avessi cambiato il colore dei tuoi capelli. Ti dona- sogghignò Galion leccandosi il labbro inferiore mentre io stringevo i pugni per trattenere la rabbia, tuttavia sapevo che l'elfo mi avrebbe riconosciuto.
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The Writing Stars: Team 9/2 & 7/8
FantasyStoria creata per il concorso The Writing Stars.