La Mutaforma

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Imbarazzante.

Era questa l'unica parola che mi volteggiava sempre nella mente e che mi descriveva.

Frequentare la S.G.H. era per quelli come me un onore, un privilegio ma io non la vedevo del tutto così, soprattutto se avevi un ridicolo potere come il mio.

E dire potere era davvero un grande eufemismo.

Più che altro era stato un ridicolo scherzo del destino che si era preso gioco di me per qualche torto che avevo commesso, cioè forse quello di aver ammazzato per puro sbaglio un ragno, ma avevo dovuto farlo poiché nelle mie sembianze quel piccolo animaletto in realtà era un gigantesco mostro pronto a papparmi.

Feci un profondo respiro cercando di non pensare anche solo per un nanosecondo alla sfortuna che mi era capitata e sconsolata ormai deposi nella mia valigetta da erborista alcune bacche di belladonna sempre stando attenta a non provocare qualche danno prima ancora di averle messe al sicuro.

Quando alla S.G.H. i corsi saltavano per qualche problema, amavo andarmene con la mia valigetta alla serra della scuola perché lì c'erano piante di ogni tipo con diverse proprietà e io adoravo tutti i tipi di erbe, e con il mio grande libro "La piccola erborista", riuscivo a scoprire anche il più piccolo dettaglio, individuando cose che forse a primo occhio non si riuscivano a vedere.

Posai la valigetta rossa e di plastica sulla scrivania, dove Salem, il mio gatto nero se ne stava a poltrire, ma appena sentì gli odori provenienti da quel contenitore con un miagolio sbarrò i suoi occhietti e sbuffando scese dalla scrivania rifugiandosi velocemente sul mio letto e sorrisi con sguardo divertito.

Afferrai in fretta e furia la mia tracolla scolorita appoggiata alla sedia e agguantai con forza la maniglia della porta della mia camera staccandola quasi e a passi svelti mi diressi fuori dal dormitorio Ovest, avviandomi purtroppo al campus centrale dove si tenevano le lezioni.

La S.G.H. ovvero la Special Guys High, aveva una struttura a triangolo con alla base il campus e gli uffici degli insegnanti più quello del preside mentre in alto, sulla punta alloggiavano i dormitori. Ovest erano quelli femminili ed Est maschili, insomma una scuola con i fiocchi, una scuola dove i genitori riuscivano a sbarazzarsi dei propri figli proprio come era accaduto a me perché sapevo perfettamente di essere la vergogna dell'intera famiglia.

Il campus era collegato ai dormitori da un corridoio centrale che si allungava per tutta la pianta a triangolo quindi non fu difficile arrivare a destinazione, anche se iniziavo già a percepire gli sguardi sprezzanti su di me, ma era del tutto normale, anzi sarebbe stato strano il contrario.

Per fortuna arrivai al mio armadietto senza essere disintegrata e lasciai andare un profondo sospiro di sollievo mentre raschiavo dalla mia anta dei residui di gomma che sicuramente qualche scagnozzo dell'Innominata, come la chiamava la mia migliore amica, aveva avuto la gentilezza di appiccicare.

Del tutto indifferente a cosa stava accadendo alle mie spalle, aprii stranamente l'armadietto, pronta a trovarmi qualche scherzetto ma fu sbalorditivo non vedere niente e con mia grande sorpresa, spalancai gli occhi, facendo scivolare ancora di più sul naso i miei occhiali viola alla Buddy Holly che alzai prontamente con il mio indice sinistro mentre fissavo ancora estasiata l'armadietto intatto.

Oh per Giove!

Qui c'era da fare una festa, tuttavia sapevo che qualcosa non andava, riuscivo ad avvertirlo, il mio sesto senso alias le proprietà del mio imbarazzante potere, mi dicevano di stare comunque attenta poiché c'era qualcosa che mi stava sfuggendo e avevo paura di scoprirlo.

-Ma Buongiorno per tutto il giorno!- mi urlò letteralmente all'orecchio Adele, la mia migliore amica, spaventandomi totalmente, facendo precipitare verso il suolo il libro di magi-scienza, ma con una grazia che solo lei possedeva, riuscì a prendere il libro prima dello schianto, restituendomelo.

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