Andromeda Atros Fate, così diceva la sua carta d'identità da mortale, aveva un'esatta copia del suo viso e delle strane scritte al fianco, che la ragazza trovò davvero assurde. Le sue sorelle le avevano procurato quell'oggetto con chi sa quale ricatto e con questo pensiero, si avviò a passi spediti lungo le strade di Sydney, dove i veicoli si muovevano a grande velocità, scomparendo poi come delle macchie indistinte alla sua vista.
Una mandria di mortali, quando l'omino del semaforo da rosso divenne verde, attraversò quasi correndo le strisce pedonali, strette nelle loro valigette e abiti eleganti. Molti sorseggiavano una tazza gigante di caffè, che lei aveva provato e adorava, mentre altri invece muovevano farneticamente le dita su degli oggetti rettangolari e sottili che emettevano ogni secondo uno strano bip che Andy trovò davvero buffo, come se fosse qualche sorta di magia, anche se sapeva che i mortali utilizzavano quella parola facendo apparire un coniglietto da uno stupido cappello o dei mazzi di fiori da un fazzolettino.
La ragazza scosse la testa divertita e dovette ammettere che quella vita da mortale le era davvero mancata, nonostante questa fosse la seconda volta che si mascherava da un'umana qualunque.
Arricciò i piedi in quelle stupide infradito, che per quanto fossero graziose, erano alquanto scomode per lei che a malapena riuscì a camminare tanto da inciampare più volte lungo la strada e maledisse mentalmente le sue sorelle, di cui sentiva le risatine divertite insinuarsi nella sua mente.
Andy era la più grande delle tre sorelle e pretendeva rispetto dalle altre due e sapeva di averne, ma in questo stato da mortale si sentiva davvero come un fantoccio, debole come una foglia e le sue sorelle ne approfittavano poiché sapevano che lei era indifesa.
Dopo aver percorso vicoli e strade piene zeppe di umani, sapendolo con certezza grazie all'odore che aveva avvertito appena aveva messo piede nel loro mondo, si accostò in un luogo isolato, vicino a un parco pubblico che era poco affollato poiché era mattina e si appoggiò alla ringhiera verde ossidata piegandosi in due e ansimando come se avesse corso fino a quel momento, tuttavia non era questo a spaventarla perché lei portava sempre a termine i compiti assegnati e anche questa volta ce l'avrebbe fatta.
Artigliò ancora di più le solide sbarre di ferro del parco e facendo un lungo respiro si mise di nuovo in piedi, sperando di non attirare l'attenzione di quei pochi mortali che passavano per di lì.
I suoi occhi azzurri vagarono per un momento lungo lo spazio circostante; perdendosi nei movimenti degli umani, dai suoni che provenivano dalle strade, all'odore dolciastro della salsedine mischiato a qualche aroma di una caffetteria nei paraggi.
Nonostante fosse la seconda volta che metteva piede nel mondo mortale, fingendo di essere una di loro e custodendo per millenni un segreto che era sempre stato più grande perfino di lei, riusciva a malapena a controllare la sua vera entità.
Il suo compito era sempre stato delicato e dannatamente importante.
Non potevano esserci errori poiché una volta tagliato il filo di un qualsiasi individuo, la sua vita sarebbe destinata a finire per sempre e definitivamente e non potevano esserci ripensamenti o seconde possibilità e questo Andromeda lo sapeva bene, come sapeva anche di dover tenere sempre per sé, anche a coloro che la conoscevano da sempre, un segreto che a malapena lei riusciva a contenere e a gestire.
C'era sempre stato prima il suo potere e poi lei, un'insignificante donna e maledettamente fortunata con un potere che per millenni in molti bramavano, ma che non erano mai riusciti ad ottenere.
C'era sempre stata lei e il suo segreto, e anche se Andy aveva la fortuna di avere due sorelle che l'accettavano per quello che era, la ragazza era sempre stata costretta a convivere con il suo oscuro segreto, come se fosse diventata la sua unica famiglia, il suo unico punto di riferimento.
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The Writing Stars: Team 9/2 & 7/8
FantasyStoria creata per il concorso The Writing Stars.