"Benvenuto all'inferno"

1.

-"Merda"

"Benvenuto all'inferno"

Come se ci fosse stato il bisogno di scriverlo.
Ogni volta che guardo quella scritta cerco di immaginare il volto dell'autore.
Forse aveva la pelle pallida come tutti gli altri.
L'unica cosa di cui sono certa è che doveva essere abbastanza fuori di testa.
Chi inciderebbe una frase del genere sul soffitto di una camera?

Nessuno.

Apparte "lui".

Penso sia un maschio. O una donna che scrive particolarmente male, anche se devo riconoscere che scrivere su un soffitto non è facile.

Magari aveva qualcosa di speciale.
O forse no.
In fondo i pazzi sono tutti uguali. Stesso sguardo vuoto,stesse urla , stessi antidepressivi.
Ed io?
Probabilmente ero come loro, o anche peggio.
Mi rifiutavo di "addormentare" la mente però, cosa che quì é prassi.
Dall'esterno sembrerò anche in coma vegetativo, ma vedo, sento e capisco.
Capisco che fargli credere che io stia guarendo accorcerà questa agonia.
In fondo cosa avrò mai fatto di male?
"..ucciso un ragazzo in metropolitana a sprangate.."
O almeno queste erano le parole scritte sul mio fascicolo.

Ormai mi avevano fatto il lavaggio del cervello, ed erano mesi che non riuscivo piú a distinguere i ricordi veri da quelli finti.
Prima ci riuscivo senza problemi, ora le parole di quei stronzi fanno come se il mio cervello fosse casa loro.
In un momento non distingui più la verità dalla bugia, come se poi esistesse verità a questo mondo.

Se mi guardo negli occhi, allo specchio, non riesco a vedermi mentre uccido una persona in un modo cosí violento,
ma chi sa.
Magari sono veramente impazzita e l'ho fatto.
Pazienza.
Il ragazzo ormai é morto, e trovare il colpevole non lo riporterá di certo in vita.

Se non fossi stata io?

Di certo la mia permanenza quì sarebbe un ingiustizia bella e buona, ma di uscirne viva non se ne parla, quindi, di nuovo
Pazienza.

A chi importa?