Parte 2

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Il pomeriggio passò molto presto, tornai a casa con il magone per preparare le valige.
Entrato in casa i miei e mia sorella cassie avevano già preparato le valige.
Sembrano tutti esaltati per il trasferimento apparte me, perderò tutti i compagni di scuola, i vicini, gli amici e le mie abitudini.
Le ore al volo erano sempre di meno, non riuscivo a chiudere occhio. Era un pensiero continuo, un tormento quello di andarmene.

La sveglia suonò alle 5.30 del mattino, in tempo per raggiungere l' O'hare airport di Chicago. Non volevo alzarmi, volevo rimanere li, per sempre, a qualsiasi costo.
Cercai di convincermi che in questo modo non avrei risolto nulla e mi incominciai a lavare e a vestire con il solito profumo dei pancakes di mia madre proveniente dalla cucina.
Erano tutti gia pronti in cucina, mio padre stava chiamando un taxi.Tutti avevano un gran sorriso stampato sulla faccia, tranne me...
Prima di prendere le mie valige passai per ogni stanza, vuota e senza un senso, un po' come mi sentivo io in quel momento.
Tutto mi sembrava così diverso, così irreale e impossibile da immaginare ma purtroppo era tutto vero.
Presi in spalle il piccolo zainetto con il necessario da tenere come bagaglio a mano e la mia valigia più grande dirigendomi verso la porta.
Era arrivato il momento, varcai la soglia del marciapiede e da li visi il cancelletto chiudersi per l'ultima volta.

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