Capitolo 1

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Inizio dell'estate...
Ció significa nuovi problemi, per me e per mia sorella.
Nicole White 16 anni, non molto alta,  molto magra capelli castano chiaro e occhi marrone scuro, frequento il liceo linguistico di Los Angeles, ho una sorella di 4 anni e un padre che picchia entambi, una madre defunta e pochi, ma veri amici.
Casa piccola, l'essenziale per 3 persone, la mia stanza é piccola e tappezzata di poster di cantanti metal e roba da otaku; bagno altrettanto piccolo e porta comunicante con quella di mia sorella.

Mi alzai dal letto quando sentii Abigail che mi chiamava per chiedermi di farle la colazione.
Mi alzai e mi preparai mentre Abby giocava con il pupazzo di Kaneki
<Abigail! Metti giù Kaneki o ti strappo i capelli!> Lo mise giù e scendemmo le scale piano per non farci sentire da nostro padre.
Dopo aver fatto colazione portai Abby da Stephan,  il mio migliore amico o meglio dire un mio quasi fratello.Alto e magro capelli lunghi(tipo anime) nero corvino e occhi grigio-verde carattere affettuoso e protettivo.

<Ehy Steph,  ti dispiace tenermi Abby fino a questa sera? Preferirei non lasciarla con mio padre.>
<Figurati! Noi ci divertiamo sempre tanto insieme! Andiamo Abby saluta Nic e vai in salotto>
<Ciaoo Nicky ci vediamo 'sta sera!>
Dice correndo dentro.
Guardo Stephan e lo abbraccio
<Grazie mille,  non saprei cosa fare senza il tuo aiuto.>
<Perché non venite qua, insomma, vivo da solo ho una stanza in più e abbastanza spazio.>
<Se potessi lo farei, il problema é che mio padre conosce casa tua e ucciderebbe anche te oltre a me e Abigail. > dico in tono triste.

Gli lascio un bacio sulla guancia e lo saluto.

Mi dirigo verso il bar in cui lavoro, guadagno abbastanza per mantenere me,  Abby e le sbronze di mio padre.

Oltre a Stephan ho Dylan e Mad al bar, i miei colleghi di lavoro e unici veri amici, mi ritengo fortunata ad avere loro come amici, mi aiutano sempre con Abigail e se ho dei problemi so che posso sempre contare su di loro.

Mad è un tesoro, romantica ed altruista veramente molto carina, bassa e un po' in carne, ha un viso dolce, con due grandi occhi color cioccolato e un viso tondo, incorniciato da capelli biondo miele che le ricadono sulle spalle.

Dylan è semplicemente stronzo, molto simpatico e gentile , ma stronzo...tuttavia è un bellissimo ragazzo dai capelli mogano non troppo lunghi e occhi del medesimo colore, fisico slanciato e di statura estremamente alto. La mia prima cotta alle medie.

<Buongiorno, scusate il ritardo ho dovuto lasciare Abby da Stephan, ormai la sua casa è diventata un asilo.> dissi col fiatone per la corsa.

<Tranquilla, piuttosto vieni ad aiutarmi con gli ordini, oggi c'è più gente del previsto> rispose Dylan con una pila di piatti in mano e il viso rosso per lo sforzo.

<Certo, arrivo subito, oggi Mad non c'è?> chiesi mentre mettevo la maglia del bar.

<No, è andata al funerale di sua zia..mancherà fino a giovedì>disse Dylan con aria triste.

Annuii e andai a prendere gli ordini.

Quella giornata fu particolarmente stancante, si sentiva la mancanza di Mad, di solito lei è la più attiva di tutti, speravo solo che Mad non stesse troppo male, lei è una ragazza molto sensibile ed emotiva.

Tornai verso casa di Stephan, con un pacco di pasticcini per ringraziarlo per tutto l'aiuto che offre a me ed Abigail. Appena arrivai li trovai entrambi stesi sul divano , che dormivano, con la televisione accesa, una scena da fotografare.

Ad un tratto Abigail diede uno schiaffo-involontario- a Steph, che ovviamente si svegliò di colpo.

<Hey ma che cosa succede qui?> disse con voce impastata dal sonno.

<Peccato che tu ti sia svegliato, eravate così kawaii che stavo pensando di fotografarvi ahahah>

<Sì certo, veramente kawaii> rispose sbadigliando.

Presi Abby in braccio e salutai Stephan con un abbraccio , che ovviamente ricambiò.

Appena tornata a casa trovai mio padre seduto al tavolo della cucina intento a fare calcoli, dall'odore intorno a lui capivo che non era lucido.

Si alzò e venne verso di noi, feci salire velocemente Abigail al piano di sopra.. non volevo che vedesse suo padre in quelle condizioni, per lei era importante come figura.

<Allora hai i soldi che ti ho chiesto?> chiese con un tono apparentemente tranquillo.

<Ho solo la metà che mi hai chiesto, m-mi dispiace, ma lo stipendio non mi è ancora arrivato.> Balbettai, sapendo quello che stava per accadere.

<Non me ne frega un cazzo! A me servono soldi! E tu devi darmeli, sono tuo padre!> Mi sbraitò in faccia con le pupille dilatate, i suoi occhi erano come tenebre..non erano più gli occhi che vedevo da bambina, quando la mamma era ancora viva.

<Se tua madre è morta è soltanto colpa tua!> Continuò ad urlarmi per molto tempo ancora e poi, poi arrivò il primo, il secondo e il terzo schiaffo.

Non avevo mai avuto la forza di reagire, non l'avevo nemmeno raccontato a Stephan.. gli dicevo che era malato e che Abigail non poteva restare a casa troppo tempo con lui perché avevo paura che si potesse ammalare anche lei.

Sapevo fare una cosa, la sapevo fare molto bene.. sapevo piangere per notti intere e il mio cuscino ne era la prova; tutto iniziò all'età di 13 anni, se non prima, mi sentivo inutile e sbagliata..piangevo e guardavo anime oppure leggevo manga, fumetti e libri..trovavo conforto in storie di vite che non erano la mia, perché la mia faceva schifo.

Salii in camera di Abigail per assicurarmi che stesse dormendo, dopodiché mi addormentai anche io, con le lacrime agli occhi e con la speranza che cambiassero le cose.

Sapevo che, però , non sarebbe cambiato nulla...




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