Lyca

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Pioveva. Era il mio primo giorno nel nuovo liceo e pioveva.

"Forse è un segno divino Mark, non devo andare a scuola, qualcosa di terribile accadrà", dissi cupa al mio patrigno, cercando di avere l'espressione più torva possibile. Lui mi fissò con occhi a mezz'asta.

"Lyca, non vorrei darti questo dispiacere, ma a scuola devi andare perché è il tuo ultimo anno e poi...sarai libera! Libera come l'aria", alzò teatralmente le braccia al cielo, poi le riabbassò sorridente "e poi, ma non meno importante, il tuo patrigno è un Mago dell'Ordine".

"Quindi?", dissi come fosse un'informazione inutile.

"Quindi credimi, non accadrà niente di nefasto, lo avrei visto. Piove perché-".

"Se dici che un angelo sta piangendo ti tiro dietro il gatto", lo indicai minacciosa facendolo scoppiare a ridere.

"Quando lo dice tua nonna sembra plausibile!", continuò a ridere.

Alla fine mi ritrovai a sorridere.

"Mago dell'Ordine, mhm? Ti nascondi ancora dietro le favole della nonna con la figlia di 18 anni", lui ridacchiò e si posò una mano sul cuore.

"Mi ferisci Lyca, profondamente". Alzai gli occhi al cielo.

"Va bene, ho capito, vado a scuola. Prendo la macchina".

"Lyca, ti prego niente multe", sorrise furbo.

"Non era colpa mia!".

"Se i semafori non fossero diventati improvvisamente verdi contemporaneamente...", disse sarcastico.

"Può succedere", dissi imbarazzata.

"Tutti? Hai dato vita ad un tamponamento a catena!", esclamò divertito.

"Ma nessuno se ne è accorto ed io ho preso solo una multa! Non merita forse questo un premio?".

"Ti ho salvato dalle grinfie di tua sorella", disse alzando il sopracciglio.

"E di questo ti sarò eternamente grata".

Mia sorella era un'Agente dell'Ordine e non era la prima volta che era dovuta intervenire a causa delle mie intemperanze. In realtà queste non erano più tanto frequenti, dato che anno scorso avevo studiato faticosamente, conseguendo l'ammissione all'Ordine come allieva di prima classe, frequentando quindi anche il corso di controllo del potere dell'incanto. Solo che a volte io, ecco, mi distraevo.

Quella dei semafori, per esempio, era stata una distrazione. Pensavo a far diventare verde il mio, poi è passato un ragazzo ed ecco...ero pur sempre una tenera diciottenne in cerca dell' aMMore.

"Lascia perdere l'aMMOre", mi prese in giro Mark.

"Ehi! Lettura del pensiero!", lo rimproverai.

"Pensi a voce alta, non è colpa mia", sorrise malizioso.

"Mi arrendo. Vado, magari in questa scuola qualche persona decente la trovo".

"Non litigare!".

"Promesso!".

"Lyca non fare a botte!", urlò mentre uscivo.

"Cercherò!", fu la mia risposta. Lo sentii mugugnare.

Mark è il mio patrigno, non mio padre, ma mi ha cresciuto sin da piccola. Mia mamma è morta quando avevo all'incirca sei anni e se non fosse stato per Mark non so cosa avrei fatto. Anche mia sorella è una figura importante nella mia vita, ma lei purtroppo è sempre molto impegnata.

Per quanto faccia di tutto per stare il più possibile con me, ha davvero mille impegni, compresi anche un fidanzato ed un bimbo di tre anni, Samuel.

Lyca (sequel Fiore di Aconito) in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora